Da quando sono al mondo, non ho mai conosciuto un turista non innamorato dell’Italia, né un italiano non innamorato dell’Italia (e non parlo di politica). Coincidenze? Io non credo.
Secondo me, possiamo affermare che viviamo nel posto più bello del mondo. Ed è bello perché ha millenni di storia da raccontare, perché siamo stati dominati e quindi arricchiti culturalmente da decine di nazionalità diverse, ha paesaggi e monumenti che ce li abbiamo solo noi, ha una cucina che scansate, ha una popolazione ospitale e passionale come nessun’altra al mondo.
Purtroppo la nostra classe politica ha visioni e interessi diversi del bene del paese. Ma promuovere un territorio non è compito solo della politica nazionale, dell’amministrazione locale o dell’ufficio del turismo, ma dell’intera popolazione che vive il territorio.
Tu sei il più profondo conoscitore e innamorato cronico del tuo territorio , quindi nessuno meglio di te può prendersene cura e mostrarlo con orgoglio al resto del mondo.
E siccome un’immagine vale più di mille parole, il modo migliore per rimanere negli occhi e nel cuore dei turisti è ovviamente giocare visual, ma giocare bene e i canali social (anomali ma efficaci) più adatti sono Instagram e Pinterest.
Instagram in realtà è un’applicazione mobile prima che un social network. Lo dimostra il fatto che la versione web è quasi ignorata dagli utenti. Secondo le ultime statistiche, l’app conta circa 500milioni di utenti e garantisce il 58% in più di interazioni dirette rispetto a Facebook.
In ambito turistico, instagram è il top perché siamo umani e abbiamo tanta voglia di condividere le nostre esperienze, far rivivere le nostre emozioni, condividere momenti felici per fermare e rendere quasi eterna la nostra felicità.
A livello business, è un ottimo compagno di viaggio perché ti permette di creare una connessione diretta con le persone e i loro contenuti, perché alimenta il wordofmouth (cioè il passaparola) grazie ai contenuti creati dalle persone (UGC cioè User Generated Content) che – mi auguro – mettono in bella mostra te e il tuo brand.
Si, ma quali sono i contenuti da pubblicare? Ecco, appunto. Le caratteristiche importanti in ambito turistico che ho individuato sono: utili, consistenti (cioè in linea) con il tuo brand, riconoscibili (da chi scorre il feed) e trovabili (o rintracciabili) nel mare magnum del mezzo miliardo di utenti!
Ma entriamo nel vivo. Ti ho portato qualche esempio per iniziare a ispirarti e riflettere insieme sulla strategia da portare avanti.
Possono essere le attività (organizzate e/o commerciali), i servizi offerti e il territorio.
Ad esempio, tuscany_resort mostra con orgoglio una delle piscine della struttura in tutta la sua bellezza.
Non hai una piscina? Niente ci fa. Magari hai un centro benessere, un biliardo, una sala giochi, un’area lettura, un bookcrossing point. Magari offri il servizio di transfert da e per l’aeroporto, porti la colazione in camera, garantisci la babysitter se qualcuno te lo chiede. Mostra tutto. Non dare nulla per scontato: perché ciò che per te è ovvio e scontato, per qualcuno è un dubbio che ha bisogno di una risposta .
Discover_tuscany mostra ogni angolo possibile della Toscana, da più prospettive e in diverse ore della giornata, regalando emozioni e invogliando le persone a scoprire di più del territorio.
Chissà in quanti percorrono ogni giorno la scalinata della seconda foto in alto a destra, senza sapere nemmeno quanti gradini la compongono. E invece… il turista lo saprà e noterà ogni singola crepa nel muro, il gioco di luci e ombre che esalta la perfezione architettonica dell’arco e non farà caso al tubo del gas celeste (o è scotch?!).
Dimmi la verità, l’avevi notato? Se la risposta è no, stai già vivendo da turista! 😉
E come turista non prenoti una vacanza per startene chiuso in camera a guardare la tv, giusto? Vuoi esplorare quanto più possibile, ma ci deve essere qualcosa che ti convinca ad andare in quel territorio. E allora, se vuoi che i turisti vengano da te, mostra il tuo territorio.
La prossima volta che vai a comprare il pane, respira a pieni polmoni l’odore del forno: non è così comune come pensi. Raccontalo. Le botteghe con la merce in bella vista fuori dalla porta fanno folklore ma raccontano anche abitudini e tradizioni a chi non le ha mai viste (o le ha viste molto tempo fa). Raccontale. Se hai ancora la fortuna di poter ammirare all’opera un calzolaio, una sarta, una ricamatrice, un artigiano, presentalo al mondo intero: è patrimonio del territorio!
Sono quelli in linea con la tua attività: lo staff, il dietro le quinte, gli eventi organizzati e anche i personaggi locali.
Ad esempio hotel_franz all’ora dell’aperitivo brinda presentandoci la barista: vuol dire che io, struttura, sono soddisfatta di lei e del suo operato e la valorizzo come persona e come professionista. Come se ne andrà a casa stasera? Col sorriso sulle labbra e la soddisfazione di sentirsi apprezzata.
E tu ti ricordi che le persone comprano dalle persone e che lo staff è il primo cliente di una struttura: se lo staff non è felice e motivato, gli ospiti non potranno essere pienamente soddisfatti.
Anche mostrare il “dietro le quinte” ha il suo fascino, soprattutto per i turisti: mostrare la festa di paese, l’impegno nell’organizzazione di un evento, la preparazione degli stuzzichini per l’aperitivo, sono tutti modi di far assaporare alle persone l’aria che si respira e quindi far immaginare quanto sensazionale potrà essere la vacanza nel tuo territorio!
Ma come distinguersi tra migliaia di immagini per strappare un like, una condivisione, attirare nuovi ospiti? Quello che attira non è solo la foto in sé, quanto lo stile riconoscibile.
Pensa a IKEA: le sue foto dei piccoli gesti di vita quotidiana hanno uno stile riconoscibile ad occhi chiusi, per i colori, per i filtri usati ma soprattutto per l’atmosfera che riescono ad evocare.
Instagram ti mette a disposizione un gran numero di filtri per enfatizzare le tue foto, ma sono certa che gira e rigira tu hai e usi so,amente i due o tre che preferisci. Ecco, in questo modo, sul lungo termine, chi ti “incontra” casualmente nel suo feed, puoi stare certo che ti riconosce a occhio.
Se poi nella tua struttura hai piatti o bicchieri o arredamenti particolari, allora hai già il tuo segno distintivo su cui giocare.
Ok scattare e pubblicare e raccogliere le reazioni tempestive degli utenti. Ma se poi ti cercano, ti trovano? Ovviamente non intendo solo la ricerca del nome della struttura o del brand (argomento tanto vasto che ci vorrebbe un webinar dedicato!), ma di una ricerca ad ampio raggio fatta con la mentalità da turista.
I tuoi contenuti hanno gli hashtag giusti? Servono quelli territoriali e geolocalizzati da un lato, quelli relativi agli eventi organizzati in zona o ai quali prendete parte, quelli che sfruttano il realtime e quelli più comuni, per aumentare la visibilità. Ma anche un hashtag personalizzato non è male come idea: purché sia pubblicizzato nella struttura e mettere l’ospite nelle condizioni di volerlo utilizzare.
Ti assicuro che non ci vogliono grossi budget, anzi!
Tempo fa mi trovavo a Milano (con la mia #socialsister Francesca Borghi) in uno degli UNA HOTELS e sai cosa si sono inventati loro che potenzialmente potrebbero spendere cifre notevoli? Con un pennarello (spesa da € 1,50) hanno disegnato sullo specchio di un ascensore un sorriso con la scritta “Take a selfie” e sotto l’hashtag #unahotels. Geniale e a costo zero.
Per cercare di facilitarti la vita ti suggerisco di utilizzare degli strumenti ad hoc per la gestione del tuo canale: con costanza e organizzazione personale ti aiuteranno a migliorare la tua presenza.
Websta.me ti permette di monitorare l’andamento di post, interazioni e relazioni con gli utenti, esplorare i migliori brand/utenti/hashtag e influencer, interagire con i follower.
Repostapp.com da usare per condividere foto e video mantenendo il credit all’autore. Disponibile su GooglePlay e su AppStore.
Hootsuite | Buffer servizi disponibili via web e app che permettono di programmare le pubblicazioni e analizzare il traffico generato.
LAYOUT consente di creare composizioni uniche e divertenti modificando le tue foto e condividendole con i tuoi amici. Disponibile su GooglePlay e su iTunes.
Instagram For Business per promuovere i post del tuo brand e vedere gli insights.
Fermo restando che l’ispirazione può arrivare da ogni contenuto che vi passa sotto gli occhi e che la “strategia” da seguire per raggiungere il vostro obiettivo è dentro di te (anche se non lo sai!), provo a farti una lista di alcuni account da sbirciare di tanto in tanto per prendere spunto (ma promettimi di non guardare i numeri, guarda la foto e la descrizione e rifletti sull’emozione che ti regala).
È il DMO ufficiale di Seattle. Punta molto sugli UGC dei turisti, dei viaggiatori e degli autoctoni che, con orgoglio, non perdono occasione di fotografare e condividere le bellezze della loro città. Merita un giro a partire da qui.
Vince su tutti per la sua filosofia HumanToHuman. Così come vince la filosofia di condivisione e la categorizzazione di contenuti tramite hashtag: sembra quasi che dove ci sia un hashtag con vago riferimento al mondo delle vacanze, tra i risultati si trovi sempre qualcosa di AirBnB. Anche questa è una strategia 😉
Assiduo lavoro di monitoraggio di User Generated Content, parecchia attività di reposting (3 su 4!) e commenti entusiasti da parte degli ospiti. Questo non può che voler dire che la struttura (e il suo personale) funziona alla perfezione. Aspetto da non sottovalutare 😉
Instagram ha anche un fratello incompreso (in Italia): Pinterest.
E anche questo è più uno strumento che un social network: nello specifico è un visual discovery tool, cioè uno strumento che le persone usano per scoprire e lasciarsi ispirare, e un discovery engine, utilizzato per la ricerca di immagini al posto di google!
In ambito turistico, è da usare proprio perché in Italia non sembra funzionare (e parlando di turisti, non parliamo di italiani): il tuo target è anche su Pinterest!
Anche se ha solo 150milioni di utenti, sforna 2miliardi di ricerche al mese: AL MESE! E se guardiamo la top ten dei contenuti più cercati, guarda caso, troviamo la parola TRAVEL.
Quindi, abbiamo a che fare con un pubblico predisposto. Se consideriamo che la vita media di un pin è di 100 giorni (contro i minuti di twitter e le ore di facebook) e sono indicizzati su Google: ottimi motivi del fatto che Pinterest è tra le maggiori fonti di traffico di un sito/blog.
Molto bello, divertente, si ma… tutto dipende (ancora una volta) dai contenuti. Ma cambia l’approccio rispetto a Instagram.
Su Pinterest infatti diventa fondamentale seguire le 5 fasi del viaggio:
Ovvero, pensa come un viaggiatore, fatti delle domande e datti delle risposte (insomma, devi essere un po’ marzulliani!). Comincia da quelle di base e lascia la porta aperta alle nuove domande specifiche che ti verranno in mente.
Considera che viaggiando su pinterest si perde facilmente la bussola e l’orientamento; i tuoi contenuti equivalgono alla segnaletica stradale: se ad ogni bivio trovo una freccia che mi indica la strada per raggiungerti… io la seguo per trovarti (te e il tuo territorio).
Per essere presenti in questa prima fase, bisogna giocare con le emozioni, con un visual dall’effetto wow, che mi fa sognare di essere parte di quella foto. Via libera quindi alle foto del territorio da tutte le prospettive e a tutte le ore.
Quando sei fuori e senti l’orgoglio allargarti il cuore, fermati e scatta: ferma il momento, in piedi, da accosciato, da seduto, a testa in giù, su una sola gamba; a 180°, con un occhio solo, dal buco della serratura, attraverso una lente, con delle stoffe colorate in mano. Insomma, scatta scatta scatta e ispira ispira ispira!
Quando pianifichi un viaggio, cosa fai? Quali informazioni cerchi? Ecco, le stesse che cercano i turisti che, ispirati, muoiono dalla voglia di vedere dal vivo la tua Terra.
È il momento di sbizzarrirsi con le guide utili, le checklist e le liste: dal classico “le 10 cose da fare a xxx”, ai luoghi da vedere, le cose da mangiare, cosa mettere in valigia, come chiamare un taxi, cosa fare se serve un medico, dove trovare l’attrezzatura da trekking, i posti più romantici, dove mangiare da soli e se si hanno bambini, dove andare coi bambini, i gesti tipici della zona e tutto quello che ti può venire in mente, partendo dall’idea che i turisti osservano molto gli abitanti locali e tendono a mimetizzarsi perché non vogliono essere trattati da “turisti” (nell’accezione italiana del termine!).
E dopo essere stati ispirati e aver scoperto tanti contenuti belli e utili sul territorio, arriva il momento della prenotazione. Ed ecco che la fanno da padrone i tour e le destinazioni organizzate in base ai giorni a disposizione, al budget previsto, al tipo di vacanza.
E così si comincia con la creazione di itinerari da 1, 3, 5 o 7 giorni, offerte speciali o a tempo, qualsiasi cosa (questa volta relativa alla vostra attività) che possa essere contenuta in una landing page mirata per l’acquisto.
Poi arriva la fase in cui i turisti sono proprio lì, accanto a te, sul tuo territorio, nella tua struttura. Questo è il momento in cui (come su instagram) devi dar loro occasione e motivo di scattare e condividere, di parlare di te.
Un piccolo cadeaux personalizzato all’arrivo in camera o un aperitivo personalizzato non richiesto al tavolo o un angolo da fotografare: ancora una volta vince la fantasia.
Tempo fa, da turista, sono entrata in un piccolo negozietto di souvenir che vendeva le solite cose, come tanti. Eppure era l’unico da cui uscivano frotte di turisti sorridenti con sacchetti pieni di coloratissimi oggetti. La titolare mi ha accolto con una boccia di vetro trasparente piena di pizzini colorati, chiedendomi di prenderne uno e, poco dopo, torna con una calamita a forma di caramella realizzata da lei, dicendomi che è il suo personale benvenuto sull’isola. Ovviamente sono entrata a dare un’occhiata! E in un angolo del negozio aveva ricavato un set fotografico: una cornice a mezz’aria e sullo sfondo pannelli dipinti (da lei). Non vi dico la fila per poter fare una foto e… non vi dico nemmeno come la titolare in questione sia riuscita a migliorare gli affari dei suoi colleghi sul territorio (leggete la storia linkata sopra per scoprirlo).
Ti ho dato qualche nuovo spunto utile?
Infine la fase in cui si insigniscono i turisti del titolo di Ambasciatore Ufficiale, (ri)pubblicando le foto insieme a loro, i piccoli gesti che hanno reso unica la loro vacanza, ma anche una videorecensione che magari sei riuscito a girare con loro o una loro testimonianza su un’esperienza (o tour) specifica.
Ovviamente ogni pin deve essere correlato ad un contenuto (una pagina, un articolo) del tuo sito/blog: anzi se più pin portano allo stesso contenuto è anche meglio, oltre oceano piacciono molto le immagini che rompono la monotonia del testo, soprattutto se lungo. Quindi prepara un corredo (brandizzato) di tre o quattro immagini varie (ad esempio, immagine di copertina, citazione, raccolta dati e vademecum di regole/todo da tenere a mente) per ogni articolo che pubblichi, così da garantirti un maggior numero di porte d’ingresso al tuocontenuto.
Occhio però a utilizzare le giuste keyword nel nome delle board e nelle descrizioni. Pensa (e scrivi) in modo semplice e diretto. Per la scelta dei nomi più performanti, usa la ricerca guidata e adattali in base ai tuoi contenuti.
E non dimenticare di installare il pin-it button e di attivare i rich-pin per il vostro blog.
Dulcis in fundo, per semplificarti la vita, affidati a
Pinterest For Business per avere degli analytics delle pubblicazioni, usa Hootsuite | Tailwind per programmare le pubblicazioni giornaliere (e pubblica poco ma a tutte le ore), Enhance un’estensione Chrome per navigare in modo più pratico ed efficiente e Canva per disegnare le immagini di copertina da utilizzare per gli articolo, Pinstamatic per le citazioni e Piktochart per creare le infografiche.
Con i suoi 4milioni di follower, è tra i più seguiti blog di viaggio. Tra le bacheche (molto focalizzate su ampi territori) colpisce subito where to next che pullula di meravigliose destinazioni da sogno da cui lasciarvi ispirare per il prossimo viaggio!
Più di 60 board, una più bella dell’altra: per non parlare dei pin. Foto mozzafiato che puntano dritte al magazine dove l’ispirazione lascia il posto all’informazione, invogliando l’interazione diretta con il sistema di booking. Insomma, è la teoria che si trasforma in pratica!
E con questo direi che è proprio tutto! Spero che l’articolo ti sia stato utile e credo non mi rimanga altro da fare che lasciarti alle slide correlate. Have Fun & Share It 😉