Ho passato gli ultimi giorni ad analizzare decine di profili di strutture turistiche su Pinterest: materiale utile per il webinar per Trekksoft.
Ho notato che in molti, in Italia, continuano ad usare Pinterest come se fosse Facebook o, peggio, Instagram, senza alcuna attenzione alle regole di base da seguire: regole che garantiscono (sul medio-lungo periodo) un successo senza pari. E quando parlo di successo, non intendo solo quello fatto di numeri di seguaci/follower e di repin/ricondivisioni, ma soprattutto di traffico al tuo sito!
Se ancora non lo sai, infatti, la corretta presenza su Pinterest genera un traffico costante nel tempo e di alta qualità, cioè di persone interessate ai tuoi contenuti, ai tuoi argomenti, ovvero in target con il tuo business. E aumentare le visite al tuo sito, lo sai meglio di me, si traduce in più visibilità e contatti, migliore posizionamento e potenziale aumento delle vendite.
Partendo dagli esempi che ho raccolto, voglio condividere con te gli errori più comuni che ho notato e mostrarti come risolverli.
Comincio con una domanda: hai deciso di essere su Pinterest perché…? Immagino che la motivazione sia legata al voler trovare nuove vie di accesso per il tuo business e nuove persone in target con cui interagire. Ora, siccome stiamo parlando di un Visual Discovery Tool (oltre che motore di ricerca per immagini) immagino anche che tu sappia che non puoi pensare di fare strada senza contenuti di qualità: cioè belli da guardare, delle dimensioni corrette, che puntano a contenuti utili, facilmente trovabili, “garantiti” dagli utenti e “a tema” con le board.
Quando cerchi un contenuto su Google, cosa scrivi? Ecco, sappi che allo stesso modo le persone si comportano su Pinterest.
“Come apparecchiare la tavola”, “centrini all’uncinetto”, “organizzare compleanni per bambini” sono tra le frasi ricercate per trovare nuove ispirazioni. E i contenuti relativi vengono riportati tra i risultati perché parte di queste “parole chiavi” compare nella descrizione del pin (o della board di appartenenza).
Quindi, quando pubblichi (o condividi) un nuovo contenuto nelle tue board, ricordati di scrivere le descrizioni in modo che sia chiaro il contenuto e che risponda a delle ricerche specifiche.
Ad esempio: se chiami la tua board “New York” e descrivi il tuo pin con la frase “New York City – The Perfect Itinerary for First-timers”, la possibilità di essere tra i risultati di chi cerca “New York” crescono esponenzialmente.
E nel caso di più keyword? La risposta è una sola: a più keyword, corrispondono più contenuti che puntano alla stessa pagina del tuo sito.
Non hai idea delle quantità industriali di materiale visivo scadente che ho trovato in giro per gli account: immagini piccole, sfocate, che puntano a pagine non esistenti (o peggio a domini scaduti!), senza alcuna connessione con il business pubblicante o con la bacheca di pubblicazione. Questi sono tutti esempi di contenuti che danneggiano te e il tuo brand!
Ci vuole cura, diamine!
“Ma ci vuole tempo e poi non sono mica un grafico” – se stai pensando qualcosa di simile, sappi che non è una giustificazione valida. Nessuno ti chiede conoscenze fuori dalla tua portata. Ci sono degli strumenti gratuiti in giro per il web, semplici da utilizzare e capaci di risolverti anche queste problematiche.
Ti consiglio di farti Canva come migliore amico.
Accedi. Selezioni. Personalizzi. Scarichi.
Solo 4 clic per ottenere un contenuto di dimensioni ideali, utilizzabile sul canale che preferisci. E puoi anche brandizzarla (rendendoti riconoscibile a colpo d’occhio) in 5 passi, come ti spiego in questo articolo.
Se invece vuoi risparmiare tempo (o le grafiche non ti soddisfano appieno), vieni a dare un’occhiata ai template che ho creato per te e che puoi utilizzare sul tuo blog e sui tuoi canali social: ti basterà scegliere la grafica che più ti piace, modificare il titolo e scaricare il tuo contenuto brandizzato da pubblicare 😉 Più facile di così!
Ogni strumento ha le sue funzionalità: non è scritto in nessun manuale che debbano o possano essere utilizzate con il medesimo scopo su piattaforme diverse.
Secondo questo principio, ti posso assicurare che usare gli hashtag su Pinterest (come su Facebook) può andar bene solo a patto che tu sia cosciente e consapevole del fatto che non ti porteranno spostamenti in termini numerici.
Meglio degli hashtag, funzionano le categorie, con cui puoi organizzare le tue board, e le keyword. Se ti stai chiedendo come organizzare al meglio i tuoi contenuti, mi sento di risponderti con due parole: ricerca guidata.
Per farti trovare, devi ragionare come gli utenti. E gli utenti usano le macro-categorie e la ricerca guidata per trovare i loro contenuti: quindi il consiglio che mi sento di darti è di cercare in quale voce di ricerca vuoi che compaia il tuo contenuto e organizzarne la descrizione di conseguenza.
Ad esempio: se cerco “viaggi”, la ricerca guidata mi suggerisce le sottocategorie più ricercate dagli utenti. Quindi se il mio contenuto ha a che fare con le citazioni sui viaggi, è Pinterest stesso che ti suggerisce di creare una bacheca che contenga le parole “viaggi” e “frasi” nel nome o nella descrizione del pin.
Manco a dirlo, il problema non riguarda solo il tuo account su Pinterest, ma anche il tuo sito/blog (se è lì che cerchi di portare le persone).
Il primo consiglio che posso darti è di accertarti che il link collegato al contenuto che decidi di pubblicare sia corretto. È spiacevole, fastidioso e irritante trovare un bel pin, condividerlo e poi accorgersi che porta ad una pagina 404 inesistente o ad un sito non ottimizzato per mobile. Se non lo sai, quasi l’80% del traffico su Pinterest avviene da mobile: prova ad indovinare cosa succede ai contenuti non ottimizzati? Esatto: vengono scartati, non presi tenuti in considerazione, non seguiti e non “garantiti” dagli utenti quindi nessuno mostrerà un apprezzamento palese sui tuoi pin (e di conseguenza il traffico al tuo sito non aumenterà).
Il secondo è di seguire i consigli di Riccardo Esposito sui contenuti per un blog di viaggi e turismo, per comprendere che se un utente clicca/ricondivide il tuo pin perché attirato dall’immagine di corredo, dal titolo e dalla descrizione, non puoi presentargli un articolo che non risponda ai canoni validi (oggi). E se domani cambiano? Tu dovrai cambiare la struttura del tuo contenuto se vorrai continuare a stare sulla cresta dell’onda 😉
Il terzo (e ultimo) è di specificare nel dettaglio i tag delle immagini che inserisci a corredo di ogni post: alt tag e descrizione dell’immagine infatti sono sfruttati da Google nella ricerca delle immagini per creare la lista dei risultati, che è un modo come un altro per creare l’ennesima porta di ingresso al tuo sito/blog.
E adesso, a te la palla: prova a controllare il tuo account e se trovi qualcuno degli errori di cui ti ho parlato risolvilo e osserva se (e come) cambiano i dati su pinterest analytics. Se invece hai notato altri errori che ti hanno danneggiato su Pinterest, raccontamelo nei commenti. Intanto Have Fun & Share It 😉
2 Comments
Ottimo lavoro Cinzia
bellissimo articolo, vorrei chiedere : perché da qualche settimana Pinterest non mi fa provare i pin togliendomi la possibilità di allegare 1 foto?
Cosa vuol dire :
specificare nel dettaglio i tag delle immagini?
grazie mille