Back To Hospitality | BTO2016

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Back to Hospitality BTO2016
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Strutture stellate, arredi e complementi di lusso, cucina raffinata: ma senza ospitalità, il turismo non può esistere!

Quest’anno è stata la mia prima volta al BTO, un evento affascinante e ricco di spunti e riflessioni sia per chi del turismo ha fatto il suo mestiere, sia per chi – come me – si occupa di digitalizzarne la presenza online.

In coppia con Michela Mazzotti ho parlato della necessità di un ritorno all’ospitalità, alla capacità di essere umani, alla forza dei rapporti e delle relazioni, all’orgoglioso senso di appartenenza di un territorio e dei suoi punti di forza e di debolezza.

Il successo replicabile di Romeo & Giulietta

Con il balcone di Romeo e Giulietta, Verona è la dimostrazione vivente che il turismo perpetuo esiste ed è realizzabile, accogliendo e ospitando oltre un milione di visitatori che ogni anno rende omaggio alla storia d’amore più struggente, coinvolgente e popolare mai raccontata al mondo (da un inglese), che tramite letture in piazza (in un certo senso le comunicazioni istituzionali) e rappresentazioni teatrali (i social di oggi) è arrivata fino a noi dal lontano 1596. 

Ma anche al cospetto della storia meglio raccontata, se il territorio in senso lato (ovvero cittadini, istituzioni e strutture) non fosse stato “ospitale” non saremmo qui a parlarne. Corretto?

È evidente che, negli anni, si è riusciti a dare un senso a tutto il contorno, a creare altri punti di interesse oltre al balcone più romantico al mondo; si è riusciti a valorizzarli, a raccontarli e mostrarli, anche sui canali digitali.

E stiamo parlando di un sistema vincente assolutamente replicabile in ogni borgata, paese o città italiana (e non solo).

L’ospitalità come patto di reciprocità

I viaggiatori non comprano d’impulso, ma si lasciano ispirare dai contenuti e dalle recensioni di chi ha già visitato il territorio, prima di fare la loro scelta. Ecco perché le persone (oltre i luoghi) devono essere al centro di tutto e l’ospitalità diventa parte integrante dell’intero percorso di acquisto:

  • l’ospitalità del territorio (fatto di infrastrutture oltre che di offerte turistiche)
  • l’ospitalità delle strutture (umanità, educazione e gentilezza, oltre che apparenze di lusso)
  • l’ospitalità degli ospiti (fatta di riconoscimenti e apprezzamenti “su pubblica piazza” di chi e cosa ha davvero reso irripetibile l’esperienza vissuta).

Il passaggio dalla teoria alla pratica.  È di un paio di mesi fa la nascita del progetto “Le vie dell’acqua” di Tivoli e dintorni: 50 comuni, sparsi lungo i 98 km del corso del fiume Aniene, che hanno deciso di puntare sulla collaborazione e sull’unicità del loro patrimonio per attirare l’attenzione e far parlare di sé e del proprio territorio, proponendo percorsi artistici, culturali, religiosi, sportivi e turistici, guardati e raccontati con gli occhi di chi li vive ogni giorno.

Un esempio quello di Tivoli da prendere a modello, che parte dal territorio e dai suoi punti di forza, permettendo a ciascuna realtà presente di valorizzarsi nel migliore dei modi puntando sulle capacità individuali e riducendo il bisogno di un intervento istituzionale e anche degli sforzi e delle spese di promozione.

Un turismo davvero “human to human“, a misura di persona, che prescinde da provenienza, lingua ed età: perché tutto viene misurato in “ospitalità”.

Come tradurre l’ospitalità sul web

Dalla realtà ai social. Quanto detto sopra, deve essere quindi tradotto in contenuti adatti al web per poter replicare il successo di Romeo & Giulietta: bisogna lavorare di strategia.

Bisogna cominciare a rispondere alle domande più comuni che un viaggiatore si pone quando sente il bisogno di partire, immaginando di essere ogni volta un viaggiatore diverso: dall’uomo d’affari, al single in cerca di divertimento, al gruppo di over65 in cerca di relax e natura, alla famiglia con bambini…

È tempo di guardare il nostro territorio da punti di vista diversi, cercando di offrire soluzioni alternative in presenza di eventuali problemi noti a tutti (anche se non abbiamo colpe dello stato delle cose). In parole povere: se la viabilità fa acqua da tutte le parti, invece di inveire contro la pubblica amministrazione che non fa nulla per risolvere la questione, sfruttiamo (per quanto possibile) la collaborazione per trovare soluzioni alternative per ridurre al minimo le possibilità di lamentela da parte dei potenziali turisti che decideranno di onorare il nostro territorio con la loro presenza.

E dopo aver individuato i vari punti di vista, è tempo di contenuti: così io e Michela abbiamo dato qualche spunto sulle possibili voci di contenuti utili (dalle slide non si intuiscono, ma nello specifico ne parlerò in un articolo a breve, promesso!) e di come poter estrapolare più pubblicazioni da uno stesso contenuto (perché per vivere meglio, la vita dobbiamo semplificarcela non complicarcela con calendari editoriali complessi e ingestibili).

L’attenzione resta comunque puntata sull’approccio umano: offline come online, in reception come sul sito, nel customer care come sui social. Perché è più probabile che un viaggiatore (o un turista) torni a visitare un territorio per un ricordo emozionale che non per una struttura pentastellata 😉

 

Ti lascio di seguito le slide dell’evento, sperando possano essere utili come (prima) guida indicativa per trovare nuovi spunti di collaborazione e unire le forze con i tuoi colleghi (smettila di continuare a considerarli tuoi competitor, ti prego!) per promuovere il tuo (vostro) territorio e la sua splendida unicità.

E se ti è piaciuto, Have Fun & Share It 😉

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Cinzia Di Martino
Cinzia Di Martino
Mi definiscono (e mi definisco) una persona positiva, propositiva, decisa e ottimista (e anche chiacchierona). Sono laureata in informatica, ma ho una passione spropositata per blog, social media, marketing e web design.

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