Ho un amico barista. In realtà ne ho molti, perché adoro i bar: sono dei posti ricchi di ispirazione in cui se potessi trascorrerei le ore ad osservare il genere umano.
E una delle cose che più mi affascina è osservare la sicurezza con cui i baristi fanno il caffè. Tu ci hai mai fatto caso? E se stai pensando che non ci vuole particolare talento, posso dirti che ti stai sbagliando: d’altra parte, se fosse come pensi tu, potresti cambiare bar e gustare sempre un ottimo caffè e invece…
Ogni barista ha la sua macchina, i suoi tempi, il suo caffè (e sai che ogni miscela ha le proprie caratteristiche di tostatura e macinatura). Ogni barista sa, in base ai vari fattori variabili, quale sia la giusta pressione da applicare all’imbuto per garantire un prodotto di qualità ai suoi clienti.
Facci caso: se la pressione applicata è poca, il caffè ha la stessa consistenza (e gusto) dell’acqua; se è troppa, il caffè ha un colore eccessivamente scuro, un odore intenso e un retrogusto amaro. Solo con la pressione “giusta” ti ritroverai in tazza un buon caffè, leggermente schiumato in cui lo zucchero affonda lentamente: questo è il caffè perfetto.
Ma cosa succede se allo stesso barista chiedi un caffè fatto con la moka o un caffè all’americana?
Nonostante il talento, puoi star certo che la tua non sarà un’esperienza altrettanto sublime. Perché cambia la modalità di preparazione, cambia la miscela da utilizzare, cambia la conoscenza degli strumenti, cambia la pressione da applicare all’imbuto: insomma, cambia tutto. Perché è tutta una questione di talento, di conoscenza e di esperienza, ne convieni?
E proprio come a miscele, pressioni e caffè differenti corrispondono usi differenti, così a contenuti, tone of voice e tipi di post differenti corrispondono social media differenti.
Ecco perché secondo me il Social Media Manager è il barista del web.
Grazie al talento, alla conoscenza e (soprattutto) all’esperienza saprà con esattezza cosa, come e quando pubblicare su ogni singolo canale e saprà raccogliere i meritati frutti del suo lavoro, per se stesso e per i suoi clienti.
Il cugggino? Il figlio del vicino di casa? Il nipote quindicenne? Si, magari sapranno vivere i social, sapranno qualcosina di grafica, avranno anche talento ma… non sono dei baristi: hanno bisogno di fare la gavetta. Quindi non aspettarti da loro un caffè perfetto e ricordati che fare esperienza è un costo, sia in termini di tempo che di denaro: il tuo denaro!
E ora dimmi, da cliente, quanti caffè sei disposto a pagare prima di riuscire a berne uno davvero buono? E da datore di lavoro (Brand) quanti clienti sei disposto a perdere prima di capire che hai bisogno di un bravo barista?
Sono proprio curiosa di leggere il tuo commento! Have Fun & Share It 😉
ps. I bravi baristi sono anche naturalmente empatici. I Social Media Manager possono diventarlo, in tempi brevi, con una guida competente. I cugggini, i nipoti e gli affini potranno esserlo, quando diventeranno dei veri professionisti.