Un solo simbolo dalla potenza senza confini. Ma la potenza è nulla senza controllo! Ecco le uniche 7 regole per creare un hashtag perfetto.
Usato egregiamente in campo musicale; sfruttato (e storpiato) in campo informatico ; vincitore del premio come “Migliore passatempo scolastico” dei bei tempi passati; elemento coreografico per architetti dall’animo social..
Elemento (non più) distintivo di Twitter, faro nella notte e compagno di avventure per molti, simbolo identificativo univoco per alcuni (Personal) Brand, violenza psicologica gratuita per altri..
Un hashtag è amato (dagli animi social) e odiato (dagli utenti social) in egual percentuale. In origine, Twitter lo aveva introdotto nel sistema per identificare e raccogliere tutti i tweet relativi ad un dato argomento; poi gli usi e gli abusi ne hanno permesso la totale (s)personalizzazione e il conseguente ritrovarsi in una selva oscura con smarrimento della diritta via (cit. Dante).
Oggi, esclusi i dieci hashtag più comuni, un paio di popolari (che cambiano ogni giorno) e l’hashtag del proprio (personal) brand, il 98% degli hashtag esistenti non è neanche noto agli utenti. Ma è confortante sapere che, effettuando una ricerca in modo corretto, troveremo quello che fa per noi!
Ma il potenziale degli hashtag è davvero portentoso, considerando che è presente e utilizzabile su tutti i principali social network (ultimo in ordine temporale ad essersi adeguato è Facebook ed ho indicato i modi sbagliati di usare gli hashtag).
Diventa quindi fondamentale riuscire a creare un proprio hashtag.. ma come? Ho raccolto (e illustrato per te) le uniche 7 regole che permettono la creazione di un hashtag perfetto, strumento capace come pochi di creare conversazioni, aumentare conversioni e migliorare i tuoi affari.
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