Il karma dei social media addicted

Il karma dei social media addicted

Il karma dei social media addicted
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Hai fatto caso che tutte le persone che si occupano di social media lamentano gli stessi problemi? Sono giunta alla conclusione che è un problema di Karma!

 

La vita del social media addicted ruota tra pc e smartphone e iAggeggi vari ed eventuali. In ufficio, in casa o in spiaggia lo individui subito.

Guarda il suo dispositivo strizzando gli occhi, con l’aria corrucciata di chi sta leggendo la soluzione ai problemi del mondo. Poi di colpo, solleva lo sguardo e lo volge al cielo (o al soffitto), storce la bocca, tamburella con il piede sul pavimento per qualche secondo e con occhi soddisfatti si tuffa sul suo dispositivo. Scrive, cancella, riscrive, rilegge muovendo le labbra, annuendo e sorridendo con occhi di chi ce l’ha fatta.

Quindi si alza, va a premiarsi con un caffè e dopo qualche minuto si ricomincia daccapo. E questo in loop infinito, dalla mattina quando si sveglia (prima ancora di lavarsi) alla sera dopo essersi messo a letto (spesso si addormenta con l’iAggeggio accanto).

A colpo d’occhio si identifica subito (e non si riuscirebbe a fare la stessa con gli idraulici o i medici). Perché? È una questione di karma: il destino dei social media addicted è infatti tempestato di esperienze cicliche simili. E questo li porta ad essere come li vedi.

La maledizione del lunedì e del venerdì

Il lunedì per i social media addicted è il giorno più pesante e insopportabile della settimana. Per chi non lo è? Hai ragione, ma per loro di più!

Comincia con decine di telefonate e quintali di email inviate da (potenziali) clienti e da spulciare, leggere e alle quali rispondere, magari con cognizione di causa (dopo 27 caffè!).

E pensa che di lunedì in una settimana lui ne ha almeno 5!

E poi c’è il venerdì che di solito viene dedicato alle analisi dei dati settimanali della presenza social dei clienti.. e puntualmente le statistiche di tutti i social impazziscono!

E proprio in quei momenti ti arrivano le richieste più disparate da clienti e mamme (se sei freelance in casa): ti disturbo solo per due minuti… Peccato che quei due minuti siano proprio quelli in cui si potrebbe completare il lavoro iniziato ore prima.

L’inferno a 15 minuti dalla fine

Non importa che giorno della settimana sia, il social media addicted sa che… dalle 17:46 in poi può scatenarsi l’inferno in qualunque momento!

Un disservizio durante la pubblicazione di un post, un retweet a sorpresa, un commento ad un post su Facebook. Non importa cosa sia, ma è sicuro che ci sarà.

Le domande dei parenti

Ma quando pensi di trovarti un lavoro? Ma perché non esci invece di stare sempre davanti al pc? Sai che il figlio di (segue nome del vicino di casa antipatico) è stato assunto alle poste.. tu perché non ci provi?

Non importa in quale parte d’Italia vivano, non importa l’estrazione sociale della famiglia, non importa l’età dei genitori. Le domande cui bisogna rispondere sono sempre le stesse!

Ma anche a rispondere in modo sensato, le domande torneranno.. ciclicamente, sempre le stesse, ancora e ancora [ad libitum]

Per te ci vogliono 2 minuti

E quando poi ci si mettono anche i parenti (fino alla settima generazione), la lista si arricchisce di: il pc ieri mi ha dato schermata blu, cosa può essere successo? perché non riesco più a mandare email dallo smartphone? ma come ha fatto Giovannino a mettere la foto del matrimonio sul mio sito facebook? E dai aiutami, tanto per te ci vogliono 2 minuti!

Perché il social media addicted vive di scienza infusa, è il risolutore ed individua il problema con la sola imposizione delle mani. Non lo sapevi?

Poi ti pago

Una multa, un’acquisto azzardato, un regalo dell’ultimo momento, lo smarrimento o la smagnetizzazione della carta di credito. Le scuse dei clienti per poter slittare di qualche giorno i pagamenti sono davvero fantasiose e divertenti.

E il social media addicted lo sa bene. Qualcuno potrebbe anche raccoglierle e scriverci un libro.

 

Dicono che

How people treat you is their karma how you react is yours [W. Dyer]

quindi penso di poter dire (senza tema di essere smentita) che le vite future dei social media addicted di oggi saranno paradisiache. E se non credete al Karma, provate a dire di no alla legge di Newton: dal momento che la legge del Karma è simile alla legge di Newton: “ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria”. Il principio è esattamente lo stesso!

E tu quale altra esperienza ciclica aggiungeresti al karma? O quale scusa fantasiosa dei clienti vuoi aggiungere alla lista? Attendo tue nei commenti 😉

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Cinzia Di Martino
Cinzia Di Martino
Mi definiscono (e mi definisco) una persona positiva, propositiva, decisa e ottimista (e anche chiacchierona). Sono laureata in informatica, ma ho una passione spropositata per blog, social media, marketing e web design.

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