Ci vogliono scarpe grosse per gestire i social

Ci vogliono scarpe grosse per gestire i Social

Ci vogliono scarpe grosse per gestire i social

Photocredit: cinziadimartino.it

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Ti hanno raccontato che per gestire i social ci vogliono libri, studi e statistiche.. e se invece bastassero le scarpe grosse e il cervello fino dei contadini?

Il signor B. ha 72 anni, è una persona semplice ed educata come poche ormai ne sono rimaste, vive in aperta campagna e trascorre le sue giornate tra mucche, capre, galline e campi da coltivare (fave, piselli, pomodori e lui solo sa cos’altro).

L’ho conosciuto per puro caso, durante una passeggiata campestre con i bimbi: ci siamo ritrovati a passare davanti alla sua proprietà e, com’è di norma, l’ho salutato con un cenno della testa e un delicato “buonasera”, per educazione.

Il signor B. ha risposto al mio saluto e ci è venuto incontro. Dentro di me ho subito pensato “o ci vuole mandare via o vuole attaccare bottone”. Indovina un po’? La seconda che ho scritto…

Il signor B. ha iniziato a tempestarmi con tutta una sfilza di domande (in pieno stile interrogatorio alla “Chi siete? Cosa volete? Cosa portate?”), poi si è intrattenuto coi bambini e dopo qualche minuto, mentre ero intenta a parlare con Donna Giovanna (sua moglie), l’ho visto partire verso i campi con un paio di secchi.

E mentre Donna Giovanna, con le mani sporche di terra, mi spiegava come si vive in campagna e mi mostrava orgogliosa le 24 galline starnazzanti nell’aia, le pecore brucanti nel terreno annesso guardate a vista dal cane e le mucche pascolanti poco più in là, il signor B. tornava cantando insieme ai bambini da una fruttuosa raccolta di fave: due secchi pieni di fave fresche, tenere e gustosissime.

Ci siamo intrattenuti ancora un po’ ad ascoltare i racconti di vita di questa semplice e genuina coppia di ultrasettantenni, in perfette condizioni fisiche e mentali. E quando è arrivato il momento di andare, non lo abbiamo fatto a mani vuote: per il signor B. sarebbe stata un’onta insopportabile!

Fave, piselli, pomodori, cipolle e due piantine di menta: questo il risultato tangibile della nostra passeggiata in campagna. Che dire? Una botta di vita!

Ma il bello è venuto appena ho messo piede in casa. Mi sono chiesta: come definirei il signor B.? Socievole e generoso, gentile e altruista, penso. Cosa mi è rimasto di questo incontro? Un senso di pienezza e di ricchezza interiore, un sorriso e qualche riflessione a margine.

Secondo me, il signor B. gestirebbe perfettamente i canali social. Vi spiego perché.

Attaccare bottone

Appena siamo entrati nel suo campo visivo, il signor B. non ha avuto dubbi: doveva “agganciarci”. Con la sua esperienza ed empatia, gli sono bastati uno sguardo e una frase gentile per trovare le domande da cui poter far nascere una conversazione.

[Social] Questo è esattamente ciò che dovresti fare per gestire al meglio una pagina aziendale sui social: perché le conversazioni e le interazioni non nascono dal nulla! Devi osservare, leggere ed individuare i bisogni delle persone, creare l’occasione giusta ed avere anche la risposta pronta.

Conversare per conoscere

Dopo essere riuscito ad attaccare bottone, il signor B. ha saputo intrattenerci raccontandoci interessanti aneddoti di vita vissuta, rispondendo alle nostre domande sulla vita di campagna e dandoci qualche consiglio chicca per l’accoppiamento ideale in tavola (provate fave, cipolla e formaggio con un bel bicchiere di rosso per una cena da re!).

[Social] Le pagine aziendali non sono estensioni virtuali dei negozi, sono il luogo ideale per mostrare i tuoi valori agli utenti, per intrattenere, per informare, per chiacchierare: come faresti con i passanti davanti alla porta del tuo negozio. Se e quando lo fai, non fai mica il buttadentro, vero?!?!

Dare incondizionatamente

Ed eccoci al punto focale: dopo esserci presentati e aver conversato, il signor B. non ha perso tempo a mostrarci orgogliosamente le sue produzioni personali. Gli sono costate tempo e sudore, eppure a noi le ha regalate: gratis (lo ripeto per sottolineare il concetto).

[Social] I canali social sono uno strumento per presentarti al mondo intero, per mostrare la tua professionalità, le tue capacità, le tue conoscenze, i tuoi valori e renderti indispensabile per i potenziali clienti. Ma il tuo fine ultimo sui social non è vendere: per quello c’è il sito web e/o il tuo negozio/ufficio.

Raccogliere i frutti

E sai perché il signor B. ci ha regalato il tuo tempo e i suoi prodotti? Perché il suo obiettivo non era vendere (almeno non al primo incontro), ma farsi conoscere e soprattutto far parlare (bene) di sé. Pensaci un po’: se fa così per ogni persona che passa da casa sua, hai idea di quanti ci torneranno perché si sentono in debito per il gesto generoso? Hai idea di quanti ne parleranno, ricordandosi “al momento giusto” dei suoi suggerimenti e consigli? Hai idea di quanti, sapendo delle innumerevoli produzioni home made,  si rivolgeranno a lui quando arriverà il momento di acquistare le primizie di stagione? Bei numeri, non credi?

[Social] Dopo aver costruito rapporti umani con il pubblico, aver dimostrato le tue competenze, aver meritato la fiducia delle persone, ecco che cominci a raccogliere i frutti di tanto impegno: le interazioni e le conversazioni si ottengono gratuitamente, le richieste di contatto fioccano numerose e abbondanti, l’autorevolezza cresce e con essa anche il bacino d’utenza (e a cascata i Like) e potrà solo andare meglio: è il principio del cane che si morde la coda!

 

E tu come ti approcci ai social: da colletto bianco o da contadino? Ti aspetto nei commenti e se ti è piaciuto l’articolo Have Fun & Share It 😉

ps. Se sei tra quelli che fanno la passata in casa, garantisco io per i pomodori del signor B. Vuoi il numero di telefono? 😀

 

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Cinzia Di Martino
Cinzia Di Martino
Mi definiscono (e mi definisco) una persona positiva, propositiva, decisa e ottimista (e anche chiacchierona). Sono laureata in informatica, ma ho una passione spropositata per blog, social media, marketing e web design.

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