I Social sono tanti: per fortuna non milioni di milioni [semicit.], ma pur sempre tanti. Ma nessuno ha mai detto o scritto che bisogna essere presenti per forza su tutti!
Per i Brand è buona norma cercare di avere le idee chiare su quali canali farsi trovare in base ad uno studio preventivo del social più battuto e frequentato dal target di riferimento.
Ma dopo aver definito i canali social che possano davvero migliorare gli affari, inizia la vera sfida: imparare a vivere i social secondo le regole della community (ovviamente ognuno rimane libero di seguirle o meno, a suo rischio e pericolo).
#1. Mai pubblicare nulla di personale dall’account aziendale.
La regola vale per tutti i social, nessuno escluso. Un account aziendale deve pubblicare contenuti inerenti all’azienda e al settore.
È alquanto inopportuno parlare di affari personale (religione e politica sono sempre argomenti tabù!), del primo dentino del terzogenito o di notti in bianco post-sbornia del weekend.
E se proprio vuoi condividere le ultime offerte speciali del Punto Brico più vicino (e tu hai un negozio d’abbigliamento).. beh, sforzati di trovare un perché (e che sia valido) che spieghi agli utenti la (poco) evidente connessione tra i due Brand.
#2. Tenersi al passo coi tempi.
Aprire nuovi account e usarli alla vecchia maniera è tanto semplice quanto inutile (e deleterio per il tuo sistema nervoso).
I Social sono in continuo mutamento e per cercare di raggiungere (e restare sul) la cresta dell’onda hai l’obbligo morale (e sociale) di tenerti aggiornato e provare nuove strade per una comunicazione efficace: osa!
#3. Se non ce la fai, faccela!
Vivere i Social vuol dire partecipare, condividere, interagire ogni giorno. Pubblicare con cadenza mensile o bimestrale non è ammissibile.
Per riempire le timeline di contenuti però, è severamente vietato postare gattini e #selfie o citazioni o tramonti.
Se non hai il tempo di farlo, se non sai come farlo, studia e prova! E se proprio non ce la fai, chiedi aiuto: rivolgiti a dei professionisti (seri, aggiungo io) e non te ne pentirai.
#4. Non sprecare il tuo tempo!
Conoscere il tuo pubblico è la chiave del tuo successo e serve anche a trovare l’orario migliore per pubblicare sui Social!
In linea di massima, diciamo che pubblicare mattina e sera potrebbe andar bene, ma sempre meglio fare i conti con il proprio target di riferimento. E se ti rivolgi ad un pubblico internazionale, stai pronto a rivedere gli orari: paese che vai, usanza che trovi 😉
#5. Ascolta, ascolta, ascolta. [Leggi, leggi, leggi.]
Saper vivere i Social vuol dire anche questo: non solo pubblicare e sperare di non passare inosservati, ma apprezzare, commentare e condividere i contenuti altri (competitor inclusi).
E in tema di competitor, occhio ai loro contenuti e soprattutto ai risultati ottenuti: vi rivolgete allo stesso target e studiando le loro pubblicazioni potresti riuscire in tempi brevi a fare la lista degli argomenti preferiti dai tuoi potenziali clienti.
Personalmente ogni giorno mi imbatto in pagine social di Brand che non conoscono le regole base della convivenza sui Social. Secondo la tua esperienza quante delle 5 regole si perdono per strada e perché? Se ti va di dirmelo nei commenti, you are welcome! E buon lunedì 😉
17 Comments
In linea generale, direi che le regole che si perdono per strada sono due:
1- capire che essere su tutti i social network è controproducente, che non bisogna ragionare in termini di numeri (quanti like, quanti follower, quante visite) ma in termini di target e obiettivi. Tanto più che gestire meno social ma in maniera più efficiente fa risparmiare tempo e fatiche 🙂
2- capire che ogni social ha il proprio linguaggio, i propri utenti e la propria autonomia. Quando ancora oggi vedo redirect automatici da Facebook a Twitter o viceversa mi vengono i brividi. E quando chiedo perché li si facciano, mi sento rispondere “sai, non abbiamo tempo di star dietro a tutti e due, ma almeno siamo anche sull’altro sito…”
@marta_traverso:disqus speriamo che si ravvedano (e che lo facciano presto) 🙂
Nel frattempo continuo anche io a rabbrividire vedendo gli stati copia-incolla senza pietà su tutti i canali social!
Ciao Cinzia,
per rispondere a ciò che mi chiedi su twitter, io credo che ci si perda maggiormente avendo a che fare col punto 5. La parola dell’anno: Selfie sintetizza, seppur applicato a questo campo, una certa tendenza alla autoreferenzialità, cosa che spesso non consente di vedere oltre sé, le proprie opinioni, il proprio blog, in sostanza la propria identificazione sui social. Ciò impedisce un sano scambio di informazioni ed esperienze che porterebbe di certo a un miglioramento sia della propria politica aziendale, sia della propria reputation online.
Comunque anche stavolta il tuo articolo mi è stato utile per ripassare e ribadire le regole più importanti quando si ha a che fare coi social. E’ pur vero che la comprensione di esse scaturisce anche dall’esperienza, soprattutto attraverso twitter che, a mio parere, è il social più interessante e capace di arricchire davvero sia a livello personale che professionale.
ps il punto 1 mi ha fatto sorridere per la faccenda recente della Questura di Roma.
Aggiungi, cara @barbarapicci:disqus l’abitudine al #sotuttoio e il quadro della situazione è completo!
Tra l’autoreferenzialità e la presunzione non so quale sia il male peggiore: e in più camminano in coppia (che è anche peggio)!
Esatto! Quoto 😉
Ciao Cinzia,
che dire, non fa una piega!
Sono consigli validi per qualsiasi brand e rimarcherei: se non lo sai fare, lascia fare al professionista!
E cara grazia se già hanno aperto una fan page e non un profilo 😉
Eh cara @francescaborghi:disqus hai detto bene: è già un piccolo miracolo! 🙂
Ciao Cinzia, ti vengo a rompere le scatole. Mi permetti se aggiungo un sesto punto? Ispirati. In molti social network (Facebook su tutti) le frasi attirano molto e, più che prendere spunto dagli altri “Grandi” in tutti i sensi, forse con un po’ di fantasia possiamo riuscire a dare un tocco di originalità al brand senza troppo sforzo. Che ne pensi?
@piacerescrivere:disqus tu sei sempre la benvenuta ^_^ e direi che hai ragione da vendere: e l’originalità paga e ripaga, eccome! 😉
Ciao Cinzia,
Credo che professionalità e originalità debbano essere caratteristiche importanti di spunti e post sui Social. Personalmente sono online con un nuovo blog sul fitness e sto postando le mie news su Google+ e su LinkedIn. Che ne pensi? Dovrei sfruttare anche Facebook e Twitter?..
Grazie per la tua disponibilità
A presto
Ciao Cinzia,
io ho un problema a far comprendere il punto 4 a un amico con cui co-gestisco una pagina facebook… tanto che alla fine ci ho rinunciato e ho detto “fai tu”. 🙁
E anche sul punto 2… abbiamo avuto dei dissapori in merito!
mmm quasi quasi ti direi di cambiare l’amico o.O
Buongiorno Cinzia,
ci sono un paio di punti su cui sono leggermente in disaccordo o quantomeno dubbioso.
1) #1. Mai pubblicare nulla di personale dall’account aziendale.
Sono pienamente d’accordo con quello che hai scritto, ma…
supponiamo che io abbia una piccola libreria (non parlo di grandi brand come Mondadori o Feltrinelli) e che questa, come è logico, sia gestita da persone ognuna con una propria sensibilità. Se qualcuna di queste decidesse di proporre un libro che ha appena letto e le è piaciuto, specificando che è lei a dare il consiglio e non la libreria, pensi che sia sbagliato? Oppure ancora, supponiamo che all’interno della libreria transitino dei “personaggi” (che so, quello che va in libreria a perdere tempo, quello che legge i libri seduto per delle ore senza mai comprarne nessuno, quello chiede solo le ultime novità), sarebbe così sbagliato raccontarli affettuosamente in dei post, facendoli magari diventare delle “piccole star” della libreria?
2) “Per riempire le timeline di contenuti però, è severamente vietato postare gattini e #selfie o citazioni o tramonti.”
Se sei una libreria o un negozio di animali vale sempre la regola del VIETATO POSTARE CITAZIONI o GATTINI?
Ciao @stefano_bucci:disqus, ovviamente le regole sono generali e ci sono sempre delle eccezioni.
E comunque tra le supposizioni fatte, non vedo nulla di personale 🙂 Consigliare (o sconsigliare) un libro sarebbe normale, come anche raccontare aneddoti simpatici sulla vita dentro la libreria.
Parlando di “personale” mi riferivo a contenuti che nulla hanno a che vedere con la vita della #pmi in questione (il dentino del figlio o la bevuta con gli amici della sera prima sono esempi di contenuti personali non pertinenti).
Per quanto riguarda i gattini & co. secondo me uno ogni tanto ci può anche stare: l’importante è che non diventi l’unico contenuto presente nella FanPage a ripetizione! 😉
Buona serata Stefano 🙂
Grazie mille della risposta, Cinzia 🙂
allora sul primo punto ero io a non aver compreso bene 🙂 in pratica, la vediamo alla stessa maniera.
Sul secondo dici che è meglio non esagerare. Si può postare, sì, citazioni nel caso di una libreria, ma non deve essere l’unico contenuto. 😉
Grazie ancora e buona serata a te 😉