Siamo circondati da produttori di contenuti su tutti i canali social. Siamo invasi da link, articoli, email, status update. Fatichiamo a star dietro a tutto e tutti, ma.. i contenuti spam quelli li riconosciamo alla prima occhiata.
Basta una manciata di secondi per capire se passare oltre o cliccare per approfondire. Ma no, non siamo noi quelli bravi a distinguere: sono gli stessi produttori ad aiutarci, con le loro insane abitudini.
Ma non credere che sia semplice uscire indenni da questa bolgia: le pessime pratiche sono sempre lì pronte a farti lo sgambetto. E tu hai una sola speranza: stare con gli occhi bene aperti e riuscire a non cadere nelle trappole che troverai sul tuo cammino.
Anche perché i contenuti spam ti danneggiano a lungo termine: essere etichettato come spammer si traduce anche in esilio a vita dai click degli utenti (e quindi addio a conversazioni, interazioni e condivisioni!). Paura eh?
Dai che a tutto c’è rimedio: vediamo insieme come riconoscere le pratiche peggiori di content spamming sul web. Se le conosci, le eviti!
Quanti #content pubblichiamo sui #networks? Tanti #perdire! Ma gli #hashtag a volte sono davvero troppi. E non dire #soncose perché rischi di essere etichettato come #spammer. Ma tu davvero riesci a sopportare più di 3 hashtag in un tweet? Se la risposta è si, rivedila: la maggior parte della gente comune alla vista di 4 hashtag tutti insieme se la da a gambe, #sallo!
Gli antichi non si sbagliavano mai. In questo caso, lo ha detto addirittura anche Pirandello, quindi c’è da crederci!
Vuoi parlare di Twitter? Non farlo in una community dedicata a GooglePlus. Hai scritto la guida completa a Pinterest? È inutile pubblicarla su un gruppo dedicato a WordPress. Semplicemente, scegli il canale di distribuzione in base al contenuto che scrivi e non puoi sbagliare 😉
Ah questo per me è una tra le pratiche peggiori! Sia chiaro che taggare più persone non garantisce maggiore visibilità, ma solo un innalzamento dei livelli di irritabilità da parte di chi si ritrova vittima di questa barbara usanza. E soprattutto taggare nomi noti non implica un picco del Klout! L’unico risultato assicurato è la colata a picco di credibilità: non venite a dirmi che non vi avevo avvisato!
[Tweet “Spam is a waste of the receivers’ time and a waste of the sender’s optimism.”]
Last but not least, inviterei anche ad avere un occhio di riguardo per il tweetting compulsivo: sappiamo che la vita di un tweet è di pochi minuti, ma questo non si può e non si deve tradurre nella pubblicazione dello stesso tweet per 100 volte nella stessa giornata! Meglio tre pubblicazioni negli orari migliori e la programmazione per i giorni successivi 😉
Altri contenuti spam (o pratiche che ti danno ai nervi) da suggerire e condividere? Sono curiosa di leggere la tua, nei commenti 😉