Tutto ebbe inizio quando Rand (seomoz.org) twittò una domanda curiosa sull’influenza del punto esclamativo nel caso di CTR/RTs.
Dan Zarrella (hubspot.com) spinto dalla sua rinomata curiosità si gettò a capofitto nello studio della relazione esistente tra la presenza del punto esclamativo e i tweet, i retweet e i click.
Si mise ad analizzare più di due milioni di tweet (con link) inviati da account con almeno mille follower e scoprì una cosa davvero interessante: la presenza di un punto esclamativo riduce il numero di click, ma permette di incrementare i retweet!
Ora, retweettare un tweet con link senza cliccarlo non è un’azione considerabile come “normale”.. Mi viene in mente solo in caso: il messaggio è davvero tanto, troppo trainante da spingere il follower ad andare oltre e retweettare sulla fiducia!
Mi vengono in mente offerte e promozioni ma costruite in modo così attraente e accattivante e allettante da indurre al retweet prima del click. Ovviamente “Scopri di più” non è tra i messaggi suddetti.
Hint: da oggi in poi studiate bene il messaggio da twittare (con o senza link) e non dimenticate il punto esclamativo!
Per fortuna che l’arte di scrivere la si impara proprio da Twitter 😉
4 Comments
Cioè basta mettere un punto esclamativo e il retweet è servito? Sarei curioso di conoscere gli aspetti psicologici del fenomeno.
Roberto, diciamo che il retweet è più probabile, ma non assicurato: comunque provare per credere!
Come ogni statistica andrebbe presa con le pinze, io credo.
Può darsi che chi scrive messaggi interessanti usi più facilmente il punto esclamativo, ma il mettere un punto esclamativo ad un tweet poco interessante non ne aumenti i retweet.
Mi sembra corretta come teoria Andrew: interessante lo sei, non lo diventi con un punto esclamativo. E nemmeno con le faccine.. ma a me quelle piacciono tanto: almeno finche` non trovo altro modo di regalarvi un sorriso ^_^