La newsletter è l’invio di comunicazioni periodiche, tramite posta elettronica, ad una lista di utenti predefinita.
La newsletter è una fonte di traffico. Proprio come lo sono i social media, i motori di ricerca, slideshare, tumblr e tutte le altre piattaforme su cui sei presente ed attivo.
Per traffico intendo il flusso di visitatori che arriva sulle pagine del tuo sito o blog.
Perché mai bisognerebbe dare la precedenza alla creazione di una newsletter piuttosto che alla gestione delle altre fonti di traffico? Semplice: perché la newsletter è l’unica fonte di traffico che possiamo direzionare dove ci è più comodo.
Serve a comunicare direttamente coi fan/lettori/clienti, per farsi conoscere e apprezzare, per creare una relazione con ciascun fan (agganciando emozioni e interessi), per poter fare domande ai fan, per poter ascoltare i fan e sapere da loro cosa desiderano, per poter fare offerte e proposte commerciali.
Perché sono solo tre le strade attraverso cui le persone possono trovarti online:
Avrai notato che a volte hai l’impressione di ricevere contenuti dovuti, non piacevoli e per tutta risposta ti sei limitato a leggere il titolo o l’hai aperta e subito cestinata.
A volte ci sarai rimasto male, altre volte ti sarai sentito deluso, altre invece sei rimasto (apparentemente) indifferente.
Di fatto, chi ha inviato la mail non ha raggiunto il suo obiettivo e si è pure giocato una seppur piccola percentuale di buona reputazione.
Morale della favola: era meglio non mandarla?! Forse
Ma… c’è anche da considerare che 8 su 10 ricevono messaggi di marketing ogni giorno nella loro email, il 70% usa sconti e coupon (ricevuti via email) e le offerte speciali sono il primo motivo di iscrizione.
Immagino di si e immagino sia perché i contenuti sono utili e interessanti e la presentazione sia piacevole.
Perché una newsletter è una email da parte di un brand che ha identificato un problema, un interesse, un’esigenza specifica e ha creato un valore unico per costruire reputazione e credibilità (diventando quindi una risorsa di riferimento): la quantità è rumore, la qualità è premiata ma solo qualità e utilità insieme fanno la differenza.
Una newsletter non è una mail dedicata alle promozioni e non è un riassunto delle pubblicazioni sul blog. A te piacerebbe ricevere una newsletter così? Sempre uguale a se stessa? Beh, nemmeno ai tuoi lettori!
Avere un lettore, un iscritto, un potenziale cliente, entrare nel suo spazio più intimo e godere di tutta la sua attenzione (avendone avuto il permesso palese) implica averne rispetto. Come? Con la personalizzazione dei contenuti in base agli interessi del singolo: si chiama targettizzazione.
La newsletter è come il volantino delle offerte del supermercato: spesso non è attesa, ed anche quando ha un appuntamento, è accolta con una smorfia seccata. E questo succede non perché il prodotto in vendita non sia interessante, ma piuttosto perché ognuno di noi ha la casella intasata da decine e decine di “volantini delle offerte” ogni giorno. E avendo ancora giornate da 24 ore, che si fa? Cestiniamo tutto, o quasi: teniamo solo ciò che ci ha strappato un sorriso, ha suscitato la nostra curiosità, ha risolto un annoso problema, ha stuzzicato la nostra voglia di fare un affare.
Perché ti aiuta a:
Perché è il mezzo di promozione migliore in termini di rapporto qualità/prezzo con un ROI del 4300%, perché è ecofriendly, perché i risultati sono verificabili, perché offrendo contenuti di valore crei follower fedeli.
Ma non tutti in realtà hanno bisogno di una newsletter e soprattutto decidere di inserirla nel piano marketing vuol dire progettarne più di una: diciamo una per ogni tipo di obiettivo che ti prefiggi.
Ma partiamo dal presupposto che pochi necessitano di una newsletter: possono recuperare le informazioni in tanti diversissimi canali, ma se decidono di iscriversi ad una newsletter è perché la reputano interessante, utile e imperdibile nei contenuti.
Può essere varie cose:
Le nuove forme di un contenuto di valore potrebbero quindi racchiudere anche collezioni di informazioni, gallerie, cataloghi, modelli, corsi, tutorial, interviste, recensioni
Inutile confrontarsi con un’agenzia se si è freelance: hanno budget e risorse umane più di voi! Perché le cose da fare sono tante: il copy persuasivo, le call to action, il design ottimizzato per vari device, il controllo estenuante di ogni virgola e soprattutto i contenuti validi e interessanti, costanti nel tempo.
Ma il contenuto, per quanto valido e di valore sia, deve anche essere piacevole da “consumare”. Ed ecco che cominciano i problemi.
Che colori usare? Che tipo di font scegliere? E le immagini, ci devono essere e qual è il formato migliore? Tutte domande lecite. Per fortuna che gli strumenti oggi a nostra disposizione ci risolvono un sacco di problemi a monte con dei modelli precostituiti, ma siccome siamo sempre noi a riempire i modelli, è bene conoscere giusto le regole principali da seguire per i vari tipi di newsletter.
Distinguiamo subito quattro tipi di newsletter che possiamo inviare al nostro seguito di follower: email di benvenuto, email newsletter, email di invito a eventi o info eventi, email di vendita.
I nuovi contatti vanno coccolati dal primo momento: vanno ringraziati ed invitati (e incoraggiati) a visitare il prodotto/servizio principale del sito/blog. E la scelta della struttura è determinante per il raggiungimento del nostro obiettivo.
Sono le email che ci permettono di interagire al meglio con i nostri fan e di norma dovrebbero contenere più testo che altro, ma non solo!
Quando si vogliono invitare i follower ad un evento o a provare un nuovo prodotto/servizio, serve un’email che riesca ad aumentare il numero degli ospiti, giusto? Ecco allora che la struttura assume nuove forme.
Arriva il momento per tutti, prima o poi, di doverne creare una. Ed è la più semplice (in termini grafici)
Uno dei problemi principali delle newsletter è che spesso sono confuse e ingombrate di informazioni ridondanti e senza ordine logico. Invece la newsletter è il tipico prodotto che deve essere curato nei dettagli più di ogni altro e deve avere un filo conduttore che la tenga insieme in modo logico e piacevole.
Un modo semplice per ottenere questo risultato è focalizzarla su un argomento (e riecco la targettizzazione): verticalizzare i contenuti ti permette di essere accolto con gioia dai lettori, di convertire con maggiore successo e di “rischiare” di trovarti sulla bocca di tutti (ovvero di raggiungere l’effetto wow tanto da essere proposto ad amici, parenti e conoscenti).
Vediamo allora i suggerimenti utili per un’anatomia perfetta.
Il 90% dei tuoi contenuti deve educare. Il 10% può essere promozionale.
I tuoi lettori possono non poterne più di ricevere contenuti promozionali al 100%, ma possono essere tanto innamorati di te che non vogliono abbandonarti.
A me è successo: ho un debole per le scarpe e mi sono iscritta alla newsletter per rimanere informata su prodotti e promozioni. Ma nel giro di una settimana ho ricevuto tre email in cui l’unico oggetto era l’invito esplicito a comprare-comprare-comprare.
Risultato? Nonostante il mio amore per le scarpe, quando ricevevo una email da quel sito mi veniva voglia di urlare. La soluzione? I contenuti educativi!
Se mi avessero mandato due delle tre newsletter dedicate alle ultime news sugli stili fashion, suggerimenti su come abbinare outfit, come risolvere il problema dei piedi a zampogna dopo 8 ore di tacco 12 o curiosità legate al mondo delle scarpe, di sicuro non mi sarei cancellata e ancora oggi avrei un motivo valido per tornare sul loro sito e per parlare di loro con le amiche.
Non fate lo stesso errore: sbarazzatevi della promozione personale sempre e comunque. Concentratevi sull’essere educativi, pertinenti e tempestivi (a meno di occasioni eccezionali su prodotti, servizi o Brand).
Dopo che hai definito cosa sarà la tua newsletter, dillo chiaramente a tutti. Sii specifico.
Dì loro quali contenuti troveranno, come si sentiranno dopo averti letto, che tipo di problemi potranno risolvere. In questo modo, loro saranno contenti e determinati ad iscriversi e tu non avrai problemi con le percentuali di disiscrizione.
Il fatto di essere iscritti alla newsletter non significa che chi la riceve la aprirà di sicuro. E tu non vuoi inviare una mail che non viene aperta: non ti serve a nulla (se non a perdere il tuo tempo prezioso).
Cosa fanno gli altri?
Alcuni hanno definito un titolo e lo mantengono sempre uguale, per creare familiarità con i lettori, ma rischiando di diventare noiosi ed essere cestinati.
Perché? Perché non c’è un reale incentivo a cliccare, non c’è coinvolgimento, la creatività non è pervenuta.
Ma come? La newsletter è una newsletter perché ha più contenuti e più call-to-action! Verissimo, hai ragione, ma… non tutte devono avere lo stesso peso, la stessa importanza, la stessa evidenza.
Non dico di lasciarne una sola, ma di differenziarle: giocando con diverse dimensioni di testo o diversi colori e far si che in evidenza ne risulti una, quella su cui vuoi puntare per valutare i risultati!
Come ho già detto, rendere complicata e poco piacevole una newsletter è più semplice di quanto si creda, ma il trucco c’è e se guardate una newsletter di successo lo vedete subito.
Le chiavi del successo sono due: testo conciso e spazio bianco.
Sai che le persone hanno mille cose da fare durante il giorno? Non possono trascorrere la maggior parte del loro tempo a leggere la tua email. Quindi scrivi poco e sii diretto: usa i link per riportare ad eventuali approfondimenti sul sito/blog o una landing page dedicata.
Dai solo un assaggio del contenuto, in modo che chi legge si senta incuriosito e senta la voglia irrefrenabile di cliccare per saperne di più.
Lo spazio bianco è altrettanto importante perché rende tutto più ordinato e fruibile, senza dare la sensazione di ingombro e confusione per il numero di contenuti. E in più, visto che l’uso del mobile è in continua ascesa, lo spazio aiuta chi naviga da smartphone o iAggeggio a cliccare con maggiore facilità sul link giusto!
Un’immagine vale più di mille parole. Siamo nel pieno delle visual strategy: sarebbe assurdo non usare immagini anche nelle newsletter.
Ma, c’è quasi sempre un problema di fondo: le persone non hanno abilitata la visualizzazione delle immagini e tu non hai modo di imporre un cambiamento. Ma puoi giocare d’astuzia: curando la presenza delle immagini nella tua newsletter con l’ALT text.
Hai presente quando ricevi un’email e vedi un riquadro bianco con un testo? Ecco, quel testo si chiama ALT text ed è di grande aiuto per chi legge la mail: con questo testo (se scritto in modo semplice e chiaro) infatti chiunque può comprendere di che immagine si tratta, anche senza vederla.
Perché è così importante? Perché se la tua call-to-action è un’immagine devi essere certo che pur non vedendola i tuoi lettori sappiano esattamente cosa fare con quel riquadro bianco.
Si, lo so: sembra un controsenso. Non vuoi che le persone si cancellino dalla tua newsletter: nessuno lo vorrebbe. Purtroppo però, per una svariata serie di motivi, può capitare e tu non vuoi perdere tempo con un fitto giro di email per la cancellazione, vero?
La cosa più semplice è mostrare chiaramente il link da seguire per cancellarsi con un testo intuitivo e immediato. Non usare frasi del tipo: “Modifica il tuo rapporto con noi” – “Clicca per cancellare”. E non nascondere il link in mezzo al testo o dietro un’immagine o scritto talmente piccolo da non poter essere visto.
“Se non vuoi più ricevere questa newsletter clicca qui <<link>>”
Questo servirà non solo a tenere automaticamente pulita la lista dei contatti realmente interessati ai tuoi contenuti, ma questo tipo di dicitura ti permetterà anche di non finire in SPAM.
Le email che contengono i pulsanti social generano il 30% di clic in più. Addirittura il 55% in più se i social inclusi sono più di tre.
Può capitare che qualche contenuto non sia proprio nelle mie corde, ma è molto probabile che io conosca qualcuno che possa essere interessato all’argomento. Se mi trovo la possibilità di inoltrare ad un amico o pubblicare sui miei canali social, lo farò.
Quasi il 50% degli utenti controlla l’email più volte al giorno dal suo smartphone. Ecco perché è fondamentale che la newsletter sia mobile friendly o rischi di perdere iscritti invece di assicurartene di nuovi.
Non esistono formule magiche o pratiche che assicurano il successo a 360°. L’unica cosa che puoi fare è conoscere al meglio i tuoi iscritti e testare i vari risultati.
Usa gli A/B test: crea la tua newsletter, creane una copia, modificane un elemento e inviale a metà dei tuoi iscritti, analizza la vincente e rendi effettivi i cambiamenti valutati.
Prova oggetti diversi e valuta quello di maggiore successo. Prova a inviare email con e senza immagini. Prova un ordine diverso degli elementi nello spazio a tua disposizione.
E con questo è tutto! Per il come gestirla ti lascio qualche suggerimento nelle slide: scorrile e scoprirai come integrare MailChimp, quali potenzialità ha, come configurarlo e come usarlo (in breve).
Stavolta sono andata decisamente lunga, ma spero che tu abbia trovato le risposte che cercavi. Ti aspetto nei commenti per saperlo e intanto Have Fun & Share It 😉
2 Comments
Ho scoperto da poco il tuo sito ma credo proprio che d’ora in avanti non lo lascerò più! Ricchissimo di contenuti interessanti ed info utilissime che cercherò di studiare per migliorarmi giorno per giorno. Grazie Cinzia! A presto
Ma grazie Ale! E complimenti per il tuo sito: molto molto carino 😀
Adoro il mix di colori, fresco e gioioso, e l’alternarsi equilibrato dei font! Bel lavoro ^_^
Spero di riuscire a darti info utili ancora a lungo 🙂
A prestissimo