A lezione di content marketing dalle soap opera

A lezione di content marketing dalle soap opera

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Da Sentieri a Beautiful, dagli USA all’Europa, passando attraverso milioni di persone ogni giorno.. ecco come le Soap Opera ci danno una bella lezione di content marketing!

A lezione di content marketing dalle soap opera

immagine: melangephoto.com/

Scommetto che se chiedo chi sono Ridge e Brooke il 90% di voi risponde Beautiful in un millisecondo!

Sono sincera: io ho seguito le prime cento puntate, poi ho gettato la spugna. Troppi intrecci, troppi contorsionismi mentali: non potevo giocarmi tutti i neuroni per stare appresso a chi amava chi e chi tradiva con chi.

Ma a pensarci bene la cosa veramente Beautiful è che ancora oggi, a 20 anni di distanza, figli, nipoti e pronipoti seguono le vicende di “mascellone e compagna”.

Mi sono chiesta: perché? Perché una soap opera rimane sulla cresta dell’onda per anni e anni? Come riesce a fidelizzare così il suo pubblico e a creare interesse in un numero di adepti sempre in aumento?

Penso di aver trovato la risposta: perché in una soap opera c’è teatralità, c’è suspence, c’è pathos. Ecco perché sono tanto amate, seguite e capaci di dare dipendenza.

Ma a pensarci bene.. non è forse questa una forma di content marketing? Ciò che scriviamo è rafforzato dal tono di voce, dalla teatralità (insita in noi) che traspare dalle parole e dal modo in cui riusciamo ad attirare e mantenere viva l’attenzione del pubblico.

E allora proviamo a mettere in pratica i segreti del mestiere di Ridge e Brooke.

#1. Usa le emozioni. Chi parla con te o legge i tuoi articoli è perfettamente in grado di dire quanta passione metti in quello che fai. Se tu sei il primo a non mettere la passione nelle cose in cui credi, cosa ti aspetti dagli altri?

“E’ un servizio utile” – “E’ un servizio utile che ti semplifica la vita e ti fa risparmiare tempo”: noti la differenza?! Le emozioni sono potenti: usale!

#2. Sfrutta l’immaginazione. Aiuta il pubblico ad immaginare la storia che racconti. Non dire “è bello”, ma “è sublime”: mostra la tua eccitazione, la tua passione e lascia che il pubblico si emozioni con te, sognando ad occhi aperti.

#3. Alza il volume. A volte otteniamo le cose urlando, altre bisbigliando, in base alle situazioni e agli interlocutori. E quando scriviamo? Il volume della nostra “voce” è dato dal tipo di carattere che usiamo, dalle dimensioni e dai colori. Questi elementi sono in grado di far comprendere che il nostro tono di voce cambia e attira l’attenzione del lettore.

La prossima volta che facendo zapping ti imbatti in una soap opera ti invito a togliere l’audio, posare il telecomando e osservare come si possano trasmettere emozioni e passioni solo con la teatralità dei movimenti e con le espressioni del corpo.. poi adatta i suggerimenti e mettili in pratica: vedrai le differenze, te lo assicuro!

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Cinzia Di Martino
Cinzia Di Martino
Mi definiscono (e mi definisco) una persona positiva, propositiva, decisa e ottimista (e anche chiacchierona). Sono laureata in informatica, ma ho una passione spropositata per blog, social media, marketing e web design.

3 Comments

  1. Roberto ha detto:

    Parlando di Beautiful devo dire che gli intrecci, per quanto possano sembrare complicati, portano tutti allo risultato: Brooke tradisce Ridge con i fidanzati delle figlie e figliastre sparse per l’etere e dopo qualche anno compaiono nuove figliastre pronte a ricominciare il circolo viziosi degli incesti (si può dire?). E sono d’accordo con te sul togliere il volume, dati i dialoghi a dir poco ridicoli 😀
    Tornando al nocciolo della questione, penso di essere abbastanza bravo a scrivere nei termini che indicavi sopra. Mi riesce meglio scrivere di getto, improvvisando e raccontando le mie esperienze. Quando lo faccio tanto per farlo o riporto notizie che non mi appartengono credo si noti la differenza. Ovviamente io sono di parte 🙂

  2. cinziadimartino ha detto:

    Roberto ovviamente lo sono anche io (di parte) 🙂

    Sono certa di non essere brava con le parole: me ne rendo conto ogni qualvolta uso un punto esclamativo. Per poterlo evitare dovrei riuscire a rendere l’idea usando l’aggettivo corretto.. ma non mi riesce spesso, anzi.. forse esagero un po’ con i punti esclamativi ^_^

    Mi impegno per cercare di migliorare e.. speriamo bene!! [Ecco, vedi? Lo uso come si usa il prezzemolo in cucina..] :p

    • Roberto ha detto:

      Secondo me a volte un punto esclamativo o un abuso di punteggiatura, sempre nei limiti grammaticali, può aiutare ad esprimere l’emozione che si prova quando si scrive…quel famoso concetto di oralità scritta. I poeti usavano le “licenze” per esprimere meglio le loro emozioni, perché non potrebbe farlo un blogger quando persegue lo stesso scopo?! 🙂
      P.S.: buono il prezzemolo!!! 😀

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