I 4 elementi fondamentali di un articolo

I 4 elementi fondamentali di un articolo

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Ogni autore si costruisce un suo preciso schema d’azione per la creazione di un articolo. Il mio schema prevede 4 elementi fondamentali.. e il tuo?

I 4 elementi fondamentali di un articolo

immagine: flickr.com

E così hai deciso di entrare a far parte della community dei blogger (o ne fai già parte e sei alla ricerca di ispirazione per un nuovo articolo – leggi i miei 7 suggerimenti per non rimanere a corto di articoli) e non sai (o che hai già vissuto diverse volte) che mantenere l’impegno di un articolo al giorno coi tuoi lettori non è un obiettivo da poco.

Ti scontrerai con problemi vari ed eventuali e in maniera ciclica: dalla mala gestione del tempo all’assenza di ispirazione, ai disturbi dell’attenzione, ai risultati mediocri, alla riformulazione continua del calendario editoriale e molto di più.

Ogni giorno ti sveglierai con una sola domanda in testa: cosa scrivo oggi?

Ma vedrai che trascorso il primo periodo di rodaggio, anche tu troverai il tuo modo, naturale e spontaneo, di scrivere ed essere sempre soddisfatto del risultato finale. Il mio periodo di rodaggio è durato quasi due anni, ma nel frattempo ne ho imparate di cose e chissà quante ancora ne imparerò! Una su tutte è lo schema di creazione dei miei articoli che voglio condividere oggi con te.

[Tweet “Il destino di un articolo è scritto nel titolo.”]

Fase 1. La mia ispirazione quotidiana parte da letture in giro per il web, osservazione del mondo reale o esperienze personali. Dall’ispirazione nasce poi il titolo: semplice, diretto e ammaliante (non sempre – purtroppo – ma in caso puoi dare un’occhiata alle 7 cose da tenere a mente per headline di successo). Sai che solo due persone su dieci leggono un articolo perché attirate dal titolo? Ecco: io spero di invertire le proporzioni!

Fase 2. Dopo aver trovato il titolo, si passa alla fase di scrittura del pezzo con le amiche fidate di sempre: carta e penna. Nulla può sostituirle (a meno che tu non sia un fuoriclasse e utilizzi da subito carta e penna virtuale) perché l’ispirazione si nasconde anche tra le correzioni e le cancellature e nei rimandi ai margini del foglioVia libera quindi alla fantasia, attenti solo a non annegare in un fiume di parole.

Fase 3. Solo a composizione ultimata si passa al setaccio Flickr alla ricerca di una bella immagine (magari ad effetto WOW immediato!) che sia in qualche modo correlata alle emozioni o al messaggio che voglio veicolare con il mio articolo.

Fase 4. Dulcis in fundo, girovago alla ricerca di una citazione da inserire e legare al servizio ClickToTweet, creando un’occasione in più per i lettori di condividere il tuo articolo).

E con questo ho concluso, almeno con la fase di stesura! L’ultima cosa che rimane da fare è “semplicemente” programmare la pubblicazione sui vari profili social e quindi, muniti di account Hootsuite, si parte da Scoop.it, passando per Pinterest, per arrivare a Twitter, Facebook (profilo e Fan Page), Google+ (profilo, Fan Page e gruppi), Linkedin (profilo e gruppi) e.. la newsletter  (con TinyLetter).

Durata dell’operazione? Beh considera un’oretta (se va male) per la fase 1, un’altra ora per le fasi 2,3 e 4; una trentina di minuti per programmare o condividere in real time su tutti i profili social e.. almeno altre tre ore per ringraziare per le condivisioni, creare conversazioni, rispondere ai commenti o alle email, controllare e analizzare i risultati e altre faccenduole (come preparare e consumare litri e litri di caffè! ^_^ ).

 

E adesso a te la parola: che ne dici del mio schema? E’ molto diverso dal tuo? Parliamone ^_^

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Cinzia Di Martino
Cinzia Di Martino
Mi definiscono (e mi definisco) una persona positiva, propositiva, decisa e ottimista (e anche chiacchierona). Sono laureata in informatica, ma ho una passione spropositata per blog, social media, marketing e web design.

9 Comments

  1. Roberto ha detto:

    Per quanto riguarda le tre ore per ringraziare delle condivisioni: non ho di questi problemi 🙂 (o meglio :().
    Io di solito il titolo lo scrivo ad articolo concluso. Una volta individuato l’argomento dell’articolo lo scrivo di getto finendo molto spesso a scrivere cose che non avevo programmato di scrivere 🙂 e quel punto impiego più per trovare il titolo che per tutto il resto. E poi siamo entrambi a conoscenza del mio rapporto conflittuale con le immagini hehehe

    • cinziadm ha detto:

      Roberto non ho mille condivisioni!! Ma quando ringrazio per la condivisione, ne approfitto per intavolare una conversazione 😉
      Anche io all’inizio scrivevo prima l’articolo e poi il titolo, ma mi sono resa conto di impiegare troppo tempo per ogni articolo: andavo a briglia sciolta e costruivo man mano il pezzo.. zigzagando da una parte all’altra e “finalizzavo” dopo un po’ di tempo ^_^ oltre che per definire il titolo avevo poi bisogno dell’aiuto di tutta la mia fantasia!
      Ecco perché ho modificato le mie abitudini: individuata l’ispirazione, definisco il titolo e solo dopo l’articolo (così so da dove partire, di cosa parlare e dove arrivare) 😉
      Il tuo rapporto con le immagini è in miglioramento: non dubitare! ^_^

      Grazie per il tuo commento e scusa il ritardo della risposta, ma come vedi ho integrato disqus solo stanotte 😉

  2. Silvia Segala ha detto:

    Fase 1 e fase 2 uguali! Per le altre ci sono fortissime similitudini. Anche se, per alcuni articoli, sto sperimentando la stesura in bozza prima con titolo provvisorio, per andare a ottimizzarlo poi in fase di revisione.

    • cinziadm ha detto:

      Ahi la vecchiaia ^_^ Scusami Silvia, mi è sfuggito il tuo commento 🙁
      Anche a me capita a volte di ottimizzare in secondo passaggio il titolo.. di solito quando parto con un’idea e ne sviluppo un’altra quasi per caso ^_^
      Quello che cerco di non fare è.. rileggere: sono quasi sicura che rivedrei l’articolo in diversi punti, perdendo in immediatezza e spontaneità 😉

  3. Sonia C. ha detto:

    queste fasi sono identiche alle mie…solo in ordine invertito…in particolare io cerco prima l’immagine che possa rendere al meglio il messaggio che ho in mente…certo, io sono una Autodidatta perciò dovrò faticare più di voi x riuscire…ma non demordo. Ciao ciao 🙂

    • cinziadm ha detto:

      Siamo tutti autodidatti: ognuno con il suo stile 😉 Per quanto riguarda il demordere, mi spiace ma è una parola sconosciuta in questo dojo!

      • Sonia C. ha detto:

        cosa proponi allora?

        • cinziadm ha detto:

          Se il tuo primo elemento è la ricerca delle immagini e sei soddisfatta dei risultati, vuol dire che è quello che apre le porte alla tua ispirazione.. quindi non cambierei nulla: continuerei a guardare il mondo con occhi curiosi. 🙂

  4. Francesca Tammarazio Bogatsu ha detto:

    Mi leggi e mi scrivi nel pensiero!…anch’io un paio d’ore per la produzione…Mi trovo d accordo anche con Silvia circa il titolo provvisorio per poi renderlo definitivo solo prima della pubblicazione! l’Immagine, per quanto molto importante la penso, cerco e inserisco solo alla fine, perchè sia davvero simbiotica con il testo!Anche sui litri di caffè…#socialfriend oltre che #socialgnock!

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