4 elementi che rendono insopportabile il tuo sito web

4 elementi che rendono insopportabile il tuo sito web

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Che tu abbia deciso di fartelo da solo o (peggio) di dare direttive al web designer,  ecco gli elementi che devi evitare di mettere nel tuo sito web (se vuoi che gli utenti non scappino via!)

 

È destabilizzante da un lato e improponibile dall’altro che nell’era digitale ci siano ancora molte, troppe realtà che non prendono sul serio la reputazione online e continuano a vivere nella convinzione che l’unico mondo esistente sia quello che le circonda per un raggio non superiore ai 20 chilometri.

Esistono Brand che si affidano a Facebook, per poi usarlo nel peggiore dei modi, senza avere la più pallida idea di come usare lo strumento. Sono presenti su Google+ ma non lo sanno e non lo sfruttano come canale (tanto non ci sta nessuno… ed è morto e risorto troppe volte: ha perso di credibilità #sisisihaiproprioragione). Ma cosa peggiore, sostengono che quel poco che hanno basta e avanza e di un sito non capiscono cosa farsene, con cosa riempirlo e perché mai farlo responsive.

Peccato che:

  • più dell’80% delle decisioni di acquisto avviene online;
  • chi compra (online e offline) controlla diverse fonti, soprattutto online, prima di acquistare;
  • il 90% usa lo smartphone per navigare e acquistare.

In pratica il 70% di chi vuole comprare qualcosa, va online a reperire informazioni e chiacchierare con chi ha già acquistato per chiedere pareri e consigli. E solo dopo si lancia nella ricerca della fonte diretta. E se ha la fortuna di incontrarti online e arrivare sul tuo sito (unico luogo da cui puoi vendere o da cui puoi gestire un approccio professionale), è la tua occasione di fare una buona impressione e non lasciarlo scappare.

Il tuo obiettivo (o meglio quello del tuo sito) è di regalare una esperienza piacevole, semplice e diretta: senza frustrazioni. Tutto ciò che può dar vita a confusione o a dubbi di sicuro mette a repentaglio la credibilità di un brand online.

Ma quali sono gli elementi che destabilizzano o innervosiscono gli utenti del web e gli fanno abbandonare i siti? Eccoli.

Tempo di caricamento

Siamo nell’era del “voglio tutto e subito”, nessuno è disposto ad aspettare, nemmeno un minuto. Se non sei visibile nei primi 3 secondi, Google ti penalizzerà per spronarti a migliorare il tuo sito e in più almeno il 40% degli utenti non verrà più a trovarti: ed è una certezza!

I tempi di caricamento dipendono da diversi fattori, ma riducendo la dimensione delle immagini e limitando il numero di file utilizzati per la corretta visualizzazione del sito, possono essere ottimizzati e ridotti al minimo indispensabile.

Per essere certo della resa del tuo sito, puoi utilizzare uno strumento online come Pingdom: sarà lui stesso a dirti cosa funziona e cosa invece può essere migliorato.

Parti sempre dal presupposto che 3 secondi sono già tanti, 7 un’eternità!

Troppo testo!

Lo spazio bianco presente in una pagina web (come sui giornali e sui libri) ha uno scopo ben definito: rendere più equilibrato, ordinato e piacevole agli occhi il contenuto. Non sottovalutare l’importanza dello spazio “vuoto” all’interno del tuo sito.

Considera che, in un sito perfetto, il testo dovrebbe occupare meno del 30% di ogni pagina. Se hai tante cose da dire, prova vie alternative: perché non usi la grafica?

Siamo animali visuali: impariamo più velocemente dalle immagini perché le elaboriamo al tempo di uno schiocco di dita. E qualsiasi concetto o dato statistico può essere ricondotto ad una forma grafica, piacevole e intuitiva. Prova!

Evita i popup

Maledettissime finestre! Tutti odiano i popup. È inutile prendersi in giro. Anche tu non li sopporti (quando li trovi sui siti degli altri).

Se si apre un popup appena arrivi su un sito, ti indispone, ti fa venir voglia di andar via. Subito.

Se si apre quando decidi di abbandonare un sito, forse è anche peggio. Ti senti trattenuto, preso per i capelli. E la cosa è davvero fastidiosa.

Se proprio vuoi utilizzarli, cerca almeno di farli comparire dopo un certo numero di secondi che mi trovo sul tuo sito e comunque sia, per favore, non usarli per fare pubblicità fine a se stessa!

Un popup è una comunicazione che tu tieni a farmi (non che io tengo a chiederti), una notizia che vuoi farmi sapere: quindi fai che accenda i riflettori su una cosa davvero utile per me utente finale, non per te Brand.

Facciamo un patto: risolvimi un problema e io non mi lamenterò del popup! 😉

Il silenzio è d’oro (ma dimmi come posso contattarti)

Gli anni ’90 sono passati da un pezzo ormai. Viviamo in un mondo pieno di rumori di sottofondo. Essere travolti da una musica o l’autoplay di un video appena entrati su un sito viene visto quasi come un abuso di potere.

Siamo liberi di ascoltare musica e vedere video quando e come vogliamo, purché siamo noi a cercarli e non il tuo sito a propinarceli.

Lascia che siano gli utenti a decidere se vogliono un sottofondo musicale mentre visitano il tuo sito (le campane tibetane che accompagnano le immagini di massaggi tantrici non rafforzano da sole l’efficacia del tuo lavoro, credimi).

Piuttosto dammi tutte le informazioni del caso e mettimi in condizione di chiamarti, scriverti una mail, mandarti dei segnali di fumo, inviarti un piccione viaggiatore: insomma dammi la possibilità di contattarti in modo diretto, semplice ed immediato, senza farmi perdere tempo a cercare informazioni.

 

Il tuo sito web deve essere un posto piacevole dove trovare informazioni utili, la navigazione deve essere chiara ed efficace, la struttura equilibrata e piacevole e arredata con stile: un po’ come un negozio.

Ti faccio una domanda: se entrando in un negozio ti ritrovi circondato da quattro commesse (una che canta per darti il benvenuto, una che ti ripete l’offerta del giorno ogni cinque secondi, una che ti illustra i reparti indicandoteli a casaccio e senza seguire un iter ordinato e un’altra che senza sosta tira fuori prodotti da mettere negli scaffali), scappi o rimani?

Scappi. Appunto.

Allora controlla che sul tuo sito non ci siano i quattro elementi incriminati e poi lancialo sul web e vedrai che gli utenti non avranno più motivo di fuggire lontano da te. 😉

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Cinzia Di Martino
Cinzia Di Martino
Mi definiscono (e mi definisco) una persona positiva, propositiva, decisa e ottimista (e anche chiacchierona). Sono laureata in informatica, ma ho una passione spropositata per blog, social media, marketing e web design.

2 Comments

  1. Roberto Savino ha detto:

    Concordo con tutti e 4 i punti, su uno in particolare: gli spazi vuoti. Quanto li amo e quanto detesto i siti pieni zeppi di roba che non sai dove andare a guardare prima e, puntualmente, quello che ti serve non lo trovi.
    Quando crei un sito, ma quando fai impresa in generale, non devi dimenticare che prima di essere uno sviluppatore o un venditore, sei un utente e un cliente. Se in questi panni ci sono cose che davvero non sopporti, il minimo che puoi fare quando sei dall’altro lato è cambiarle, agire diversamente.
    Ho creato un sito per un’azienda operante nel settore della ristorazione nel mio paese. Ebbene si!!! Non sto scehrzando eh…chi lo avrebbe mai detto? Io no di certo 😛
    Da una prima lettura mi sembra di aver rispettato tutto. Forse il primo punto…uhm….vabbè dai, ne ho di cose da imparare!
    Una cosa che ho notato però è che a volte si hanno un po’ le mani legate…come si dice dalle mie parti “bisogna legare l’asino dove vuole il padrone”…purtroppo.

    P.S.: io ci sono sempre, anche se spesso non mi manifesto 🙂

    Ciaoooo

  2. Ciao, Cinzia, ottimo articolo! Aggiungerei alla lista il redirect automatico alla home in caso di errore 404. Meglio optare per una pagina 404 personalizzata, originale e utile. Sei d’accordo?

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