“Non è più sufficiente soddisfare i clienti: devi deliziarli”
“La migliore pubblicità la fanno i clienti soddisfatti”
Questa sono due delle citazioni di Philip Kotler, che preferisco (lo sai che sto in fissa con la clientela e il customer care). D’altra parte, non vedo come non si possa concordare con queste perle di saggezza.
Quello che mi sconvolge è l’attualità delle frasi: qualunque sia il marketing di turno cui si faccia riferimento, le frasi sono attualissime e sempre valide.
E forse lo sono proprio perché a dirle è il padre fondatore del marketing: chi meglio di lui poteva avere una visione così lucida e lungimirante di ciò che sarebbe stato il marketing alla luce delle probabili evoluzioni ed innovazioni?
E ciò che è stata l’illuminazione di alcuni, oggi è diventata la prassi. Ed è evidente che funziona, che è la strada giusta da percorrere. A maggior ragione sul web, dove la reputazione è appesa ad un filo invisibile, dove i Brand non sono più padroni che dettano le leggi di mercato, ma sono al servizio dei consumatori.
Ebbene, Philip Kotler sarà in Italia, unica data il 15 maggio a Milano per parlare della sua visione aggiornata delle cose, per provare a cambiare le cose.
Vuole condividere con gli imprenditori e con le imprese italiane le strategie da adottare per riuscire ad essere parte dei cambiamenti del mercato, nazionale e internazionale, che si trovano a vivere ai giorni nostri. La sua teoria ruota attorno al marketing umanistico, in coppia con la customerization (personalizzazione dedita ai clienti) e con la valorizzazione e la promozione dell’essenza interiore del nostro Paese.
Una sorta di ritorno alle origini inteso come orgoglio nazionale esteso alle nostre radici locali e alla loro promozione: in tre parole il Made in Italy.
Un senso di appartenenza che si è perso negli anni e che, secondo Kotler, è necessario ritrovare per dare una personalità artistica e culturale alle innumerevoli bellezze che ci circondano e alle piccole e medie imprese che non riescono più a vedere la ricchezza che le circonda e a sfruttare la tecnologia per migliorare la propria posizione e valorizzare le proprie eccellenze.
L’Italia ha le carte in regola per vivere il secondo Rinascimento del Made in Italy e tornare a competere a testa alta, dopo aver capito come fare. E proprio per spiegarcelo, Kotler torna in Italia dopo quattro anni di assenza. E io non vedo l’ora di ascoltare le sue teorie e ritrovare l’orgoglio di essere italiana, nonostante in tanti remino contro.
Ci vediamo al PKMF a Milano? Ci conto!