Così è se ti pare.
I clienti ti cercano quando hanno bisogno, ti usano per raggiungere l’obiettivo che si sono prefissati e sono pronti a mollarti per qualcun’altro quando vogliono.
Tu, romanticone nell’animo, pensavi invece di aver trovato il cliente fedele, quello su cui poter contare sempre e a prescindere da tutto e da tutti. E invece devi ricrederti.
Ma, come quando finisce un amore, è inutile andarsene in giro a lamentarsi, a denigrare e a colpevolizzare con amici e parenti. Non è il modo migliore, né quello corretto di affrontare la situazione.
Anche dalla storia più rovinosa, possiamo imparare una lezione: sui nostri difetti, sui nostri approcci sbagliati, sulle nostre effettive e reali necessità taciute. Dobbiamo solo individuarle, elaborarle e riciclarle per far funzionare meglio i rapporti futuri.
In base alle mie esperienze, ecco le cose che ho imparato e su cui sto lavorando ogni giorno per migliorare i rapporti con i clienti, per ridurre le possibilità che diventino EX!
Inutile chiudersi a riccio o attaccare senza ritegno quando le cose non vanno. Mutismo e rassegnazione non aiutano a migliorare un rapporto, anzi lo logorano dall’interno, alimentando rabbia e risentimento. I problemi si risolvono parlando, nel momento stesso in cui si presentano.
La comunicazione non può, non deve essere criptata. Nessuna dietrologia. Nessuna congettura. Frasi semplici e dirette: soggetto, verbo e complemento oggetto. E se qualcosa non è chiara, chiedi spiegazioni!
Ognuno ha vari ruoli ben definiti in una relazione. Bisogna scegliere quello adatto all’occasione e portarlo avanti, pronti a prendersi le proprie responsabilità, senza incolpare l’altro di non averci messo in condizione di poter fare del nostro meglio. Le decisioni si prendono in due!
Inutile intossicare le relazioni portandosi dietro uno zaino pieno di delusioni, frustrazioni e paure. Ogni rapporto è un’esperienza nuova in cui nessuno ha colpa di nulla, fino a prova contraria.
Non dare nulla per scontato o tutto sarà fagocitato dalla routine e vi ritroverete spenti e senza più stimoli e rischierete il collasso lavorativo. La solidità di una relazione si basa sulle piccole cose speciali di ogni giorno.
Nessun rapporto è una perdita di tempo (al massimo può esserci una perdita di soldi!), ci lascia sempre qualcosa e se noi vogliamo può essere qualcosa di utile per noi e per la nostra crescita, personale e professionale.
E allora quando finisce (o non decolla) un rapporto lavorativo, invece di dare dell’inetto, sconsiderato, ignorante e incosciente all’altro, chiediti: come mi ha arricchito? cosa ho imparato? cosa ho capito di me?
Stai sicuro che scoprirai che la colpa non è additabile ad uno solo, ma ad entrambe le parti. Tutti facciamo degli sbagli. La cosa più importante è che dagli sbagli si può imparare e si può diventare persone migliori (e siamo migliori già nel momento in cui riconosciamo i nostri sbagli).
E tu fino ad oggi cosa hai imparato dai rapporti coi clienti e.. quali “errori” non fai più?!
2 Comments
Io ho imparato a scegliere prima.
Mio malgrado è capitato in molte occasioni di ritrovarmi a “perdere tempo” con clienti belli, bravi, che pagano ma che sono tutt’altro che reattivi e vanno seguiti al limite della follia per spronarli a interessarsi di quello che propongo e che va fatto.
Beh, io non ci riesco mi spiace. Dal mio lavoro non voglio solo i soldi (OK sono fondamentali eh), ma voglio anche partecipazione e voglio sentire che non sono li solo per toglierti dalla “M” che ti ricopre in quel momento. Voglio un rapporto che non sia solo tu paghi e io faccio.
Ci sono passato talmente tante volte che speravo di averci fatto il callo ma niente.
All’inizio pensavo di essere io che non riuscivo a trasmettere il giusto valore a quello che facevo, e quindi ho cambiato, mi sono migliorato, ho lasciato a casa il sacchetto della bile ed ho continuato a provare, ma ad oggi lo dico serenamente…Non accetto che sia solo colpa mia.
Quindi ora scelgo prima…parlo con tutti, propongo il progetto, do tutto me stesso e poi chiedo di esprimermi un parere preciso e dettagliato di cosa ne pensi.
Voglio sentire altro oltre i tempi e costi che avrai, voglio sentire che ci sei, voglio sentire che sei il primo a voler bene al tuo lavoro.
Se non lo faccio so già che sarà un rapporto tortuoso, coi tempi allungati e i ricavi spalmati. Non può più essere.
Che faccio se non sono convinto? Mi costa perdere il cliente? No…costa a lui perdere me…ecco!
Oggi scelgo prima, e me ne vanto.
😉
E fai benissimo! Vuol dire che hai fatto tesoro degli errori passati e che ti hanno reso migliore: hai preso piena coscienza di come gestire le cose al meglio per te.
E il fatto che “al meglio per te” si traduca poi in “al meglio anche per il cliente” è una degna conseguenza, oltre che condizione necessaria e sufficiente per il raggiungimento degli obiettivi e l’evoluzione amorosa del rapporto.
Ben fatto! ^_^