Vacanze di Pasqua. Parenti in visita. Pranzi e cene a rotazione continua e quantità immani di calorie da smaltire. Lo stress dei ritmi sostenuti si ripercuote in ogni singola molecola del nostro corpo e si mostra al mondo soprattutto attraverso il colore spento e scialbo dei capelli (le donne ne sanno qualcosa). Ecco perché nei giorni di festa è fondamentale ritagliarsi un paio d’ore e farsi coccolare dal proprio parrucchiere di fiducia.
E proprio lì sono finita, dalla mia parrucchiera, con mia zia. Per lei era un ambiente quasi nuovo (nel senso che si era fatta fare una piega durante le festività precedenti – si sa: non ci si fida mai abbastanza dei parrucchieri altrui), ma si è trovata bene e addirittura ha chiesto di fare il colore.
[n.d.a. Per i maschietti che stanno leggendo, è già difficile fidarsi di un parrucchiere che non è il tuo, a maggior ragione a migliaia di chilometri da casa. Richiedere il colore è un atto estremo di fiducia, quasi pari ad immolarsi per la patria]
Così, iniziano le domande di rito.
– “Si ricorda il codice colore che le hanno fatto l’ultima volta?”: a me lo chiedi che a stento distinguo una spazzola da una piastra?
– “Le piace il colore attuale o lo preferisce più chiaro (o più scuro)?”: io parto dal presupposto che ognuno deve fare il suo mestiere, suggeriscimi tu qual è la scelta migliore, tenendo conto di carnagione, età e personalità.
– “Vuole il balsamo post-colore o quello normale?”: qui potrei rischiare di fare entrare in loop infinito i miei neuroni. No davvero, ma è una domanda seria?
Per fortuna mia zia non è come me e a tutte le domande rispondeva con naturalezza. D’altra parte, mi ha spiegato dopo, che sono domande standard: ma siccome io non faccio trattamenti speciali non le so queste cose e sono rimasta di sasso.
Però un momento di tentennamento l’ha avuto anche mia zia, quando la signorina, dopo averle impiastricciato tutta la testa e aver puntato il timer sul numero 45 (i minuti di posa dell’intruglio), le ha chiesto:
– “Vuole leggere qualcosa?”
– “Magari.. ma per leggere ho bisogno degli occhiali. Non posso metterli con i capelli in queste condizioni..”
– “Nessun problema, signora: abbiamo il copriastine”
E tira fuori dal cassettino una ruota blu trasparente, larga un paio di centimetri, con uno strappo ogni venti centimetri circa. Ne strappa due e vi inserisce dentro le aste degli occhiali. E felice come una Pasqua, mia zia ha potuto far passare più velocemente il tempo della posa del colore.
Ora, io non sapevo nemmeno che esistesse un prodotto del genere. Mi sono stupita per la geniale semplicità della soluzione ad un problema che non mi ero mai posta. Non credo che abbia un costo esagerato. Ma sono certa che è un simpatico e utile plus per le clienti.
Per curiosità ho chiesto a mia zia se il suo parrucchiere le offrisse questo tipo di servizio e la risposta è stata negativa. Quindi il merito va a chi ha creato il prodotto che risolve un problema (che solo alcuni hanno), alla parrucchiera sempre attenta ai dettagli per rendere migliore l’esperienza in sala, alla signorina che (nonostante le richieste sporadiche) ha proposto in modo del tutto naturale la soluzione al problema velatamente sollevato dalla cliente.
Non servono spese folli per differenziarti dagli altri e rendere l’esperienza d’acquisto indimenticabile. Serve solo osservare e ascoltare con attenzione le parole dei clienti. Nel momento in cui non avranno più motivi per lamentarsi, il tuo Brand sarà un mito!
Pensaci un attimo: nessuno di quelli che consumano la CocaCola, si lamenta. Perché nonostante il dubbio, su ciò che contiene e sugli effetti all’interno del corpo, è un prodotto che rinnova la sua promessa fatta ai consumatori, ogni volta che viene bevuta. Allo stesso modo, nessuno di quelli che consuma Apple, sarebbe in grado di tornare indietro e utilizzare un sistema windows: perché, oltre lo stile minimal, Apple garantisce un prodotto eccellente e davvero in grado di migliorarti la vita (anche solo perché agisce e reagisce velocemente e quindi ti fa risparmiare tempo (e denaro).
Una volta il plus apprezzato erano le caramelle, un caffè e due chiacchiere. Oggi le cose sono cambiate. E il plus è il copriastina di plastica, il seggiolone in sala per il taglio ai bimbi più piccoli, il secchiellino di costruzioni e l’angolo con tappetino di gomma e colorato per far giocare i bambini e rilassare le mamme, l’angolo del trucco e l’affitto di strumentazione (piastre e phon – professionali e quindi con il risultato garantito).
Un nuovo livello di stare al passo coi tempi. Un’evoluzione necessaria per adattarsi alle necessità dei clienti, tra l’altro sempre più pieni di richieste e attenti a tutto. Anticipare i plus, mettendosi nei panni del cliente, è una tendenza da fare propria per distinguersi dalla massa e migliorare l’offerta. Non è più solo una questione di sostanza (sai fare bene il tuo lavoro o meno, i tuoi prodotti sono di qualità), è anche (o forse soprattutto?) una questione di forma (come proponi i tuoi servizi, quanto sei attento ai dettagli).
Insomma, oggi bisogna puntare alla perfezione, perché solo così si raggiunge la vera eccellenza!
E tu, da cliente, quale plus hai apprezzato di più fino ad oggi? Quale ti ha stupito tanto da fidelizzarti? E da Brand, quale plus ti ha dato maggiori soddisfazioni o ne stai ancora cercando uno? Ti aspetto nei commenti 😉 Have Fun & Share It