Intervista personale e professionale a Roberta Zanella. COpywriter, COntent-curator, DEviatrice di parole in poche ma buone. Socia lavoratrice di una piccola casa editrice e autrice di rime casuali (come queste). Fa CO-CO-DE ed è padovana. Scrive per mangiare e ha sempre fame!
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Vizi e virtù di Roberta
[Per la serie sono una donna, non sono una santa..]
Iniziamo dai vizi: prima il piacere, poi il dovere.
Dei 7 capitali mi porto dietro – ahimè – la gola, cui aggiungerei la pigrizia fisica: il logorio mentale mi stanca troppo (bella scusa da gran-cula questa, me ne rendo conto).
Sono anche un po’ egoista, ma poi me ne pento e odio avere rimorsi; meglio sforzarsi e accettare che non esisto solo io (schiettezza che non conviene questa, me ne rendo conto).
Passiamo alle virtù.
Cerco sempre il giusto mezzo nel lavoro e nella vita. So ascoltare gli altri e soprattutto me stessa: se dico no, confermo il no; viceversa con il sì. Non mi piego mai al compromesso, so ascoltare e vivo per l’ideale. Il fatto di non piegarsi la ritengo una virtù, dato che – come ho detto – sono pigra e non amo le flessioni, a parte quelle linguistiche.
Ah già… sono flessibile, ma solo sul lavoro.
Vizi e virtù di RobiCopyZanella
[Ovvero ciò che ti contraddistingue e definisce nel web 2.0]
Difficile rispondere a una domanda così diretta sull’improvvisato personal branding.
Mi baserò su quello che mi dicono gli altri, anche se – ahimè – spesso non è sincero; peggio per loro, più mentono più saranno costretti a sUpportarmi.
Credo che di me arrivi la grande passione per quello che faccio e l’impegno sincero che ci metto, al di là dell’opinabile risultato. Sono una persona molto istintiva, mi piace imprendere e rischiare
Sicuramente arriva anche questo lato di me; non l’ho messo tra i vizi, perché si tratta forse di un difetto. I miei inputtini dicono che dovrei contare fino a dieci; la realtà è che non mi basterebbero venti mani.
Amo le provocazioni, anche se spesso suscito il riso (in senso positivo e negativo barra cinico).
Ironia e auto-ironia: ecco un’altra cosa che arriva di me, stando alla quantità di emoticons che strappo.
Saggezza in pillole
[La tua citazione (famosa o non) preferita]
Conio citazioni preferite ad hoc per ogni situazione.
Ironicamente penso spesso che “non c’è limite al peggio, ma neanche al meglio” e che
[Tweet “Copy che non risica, rosica matite”]
Se devo andare di saggezza arcana, cito mia nonna.
Insegnante di lettere ante–litteram, la cara Giulia diceva sempre “Se non te la credi tu chi te la fa credere?” . E io crebbi.
Diceva anche “Pasta che lievita veloce, gonfia gonfia ma non cuoce”. E io nutrii la panza di sostanza.
Per fortuna che c’è….
[La tua principale fonte di ispirazione]
La curiosità innata: questa la mia fonte d’ispirazione.
E la gente; per fortuna c’è la gente, universo sfaccettato e sconfinato in terra.
Il tuo Blog è la meta preferita di..
[Chi sono i tuoi lettori ideali e cosa trovano di diverso dagli altri Blog]
Non lo so davvero.
Ho il cattivo vizio di scorrazzare tra mille argomenti diversi e, forse, lascio i lettori perplessi.
Ho una formazione umanistica convinta e radicata, amo la lingua e l’immenso potere del comunicare – nel senso più autentico di “mettere in comune”.
Credo sia una conseguenza diretta della mia curiosità innata per l’essere umano.
Il mio blog è meta di web writer e copywriter, ma anche di linguisti, poeti e letterati.
Dipende da cosa scrivo; mi mandano di tutto e ne vado fiera.
L’importante per me è lanciare inputs di curiosità e riflessione; mi piace spingere la gente a codificare ciò che vede e sente. Sviluppare una capacità critica è molto importante per formarsi un’opinione, interpretare il mondo e apprezzare l’attacco mass-mediale.
Insomma, il buon vecchio “leggere tra le righe” è un ottimo esercizio.
Ogni parola ha il suo peso, il suo senso e il suo perché: non buttiamola via.
Su Twitter..
[Come gestisci la tua presenza e cosa cambieresti (e perché)]
Twitter lo uso un po’ a caso, devo dire la verità.
Non sono mai stata una stratega, se non eliminando le consonanti mediali “at” 😉
Ho cominciato da poco a strutturarmi con RT e condivisioni interessanti – non mirate, interessanti ho detto. Con la sfida in 140 caratteri è stato amore a prima vista e ho apprezzato subito le connessioni del cinguettiocon la notizia d’impronta giornalistica.
Trovo che su Twitter lo scambio sia di livello medio-alto; uno scambio di valore, in poche parole.
Poi, ovvio… a volte mi perdo in pillole di saggezza e acidità pura in due battute secche.
Anche quello è il mio modo di comunicare.
Su Facebook..
[Come gestisci la tua presenza e cosa cambieresti (e perché)]
La mia faccia compare sul libro sociale da molti anni.
Mi sono iscritta ai tempi dell’Università per tenere i contatti con la famiglia e gli amici lontani.
No, non è vero.
Mi sono iscritta ai tempi dell’Università per la solita curiosità da copy-matta verso il nuovo mezzo di comunicazione massificata; ma non avevo ambizioni da comunicatrice, ci spippolavo da utente qualunque e spappolavo l’utente ovunque.
La prima cosa che cambierei oggi è il profilo personale, dove s’avvolge a spirale la sesta bolgia infernale: amici, parenti, serpenti, gatti, cani, infiltrati poco decenti. Insomma, dovrei impostare un profilo più progress; ma – ahimè – il tempo è tiranno.
Su Facebook ho aperto anche la pagina Copywriter Input: terreno di sperimentazione pura da quasi un anno. Amo la connessione tra testo e immagine, la metafora visiva, la provocazione velata, i giochi di parole, gli scambi d’opinione. Sinceramente non so cosa cambierei della mia pagina; qualcosa di sicuro non arriva, ma troverò presto nuove idee.
Certo se Mark s’illude che prima o poi pagherò, si sbaglia: non iscriverà mai la mia face sul book dei creditori. Dorma pure sonni tranquilli.
Su Google+..
[Come gestisci la tua presenza e cosa cambieresti (e perché)]
Google Plus – nota dolente – lo conosco pochissimo.
Mi sono iscritta per la solita curiosità che uccide il copy-matto e l’ho lasciato là a fermentare; tipo che lo aprivo un giorno sì e 30 no, ma lui non smetteva d’andare.
Poi mi è venuto in mente di lanciare una Community di esercizi per copywriter e scrittori creativi: mi sono rivolta alla brava Michaela Matichecchia per un consiglio e da quel momento mi si è aperto un mondo tutto da esplorare.
Ammetto che non uso tanto Google Plus profilo e pagina; ma per la community mi ha dato un sacco di possibilità carine, che sto sfruttando in pieno.
In ogni caso, una degna presenza richiederebbe più impegno.
Su Pinterest..
[Come gestisci la tua presenza e cosa cambieresti (e perché)]
Pinterest mi piace assai.
Altro social iniziato per gioco; mi ha incuriosito l’ingresso “a numero chiuso” – difettaccio che mi porto dalle notti brave in discoteca.
Ho iniziato con qualche board “ispiratrice” e adesso sono felice.
Amo l’immaginazione visuale; e qui ho anche lo spazio per un breve testo secco con tanto di hashtag.
Per ora non cambierei nulla della mia presenza su Pinterest; forse dovrei essere più collaborativa, ma ormai l’ho preso come una galleria d’arte privata dove rifugiarmi ispirata.
Sai come si dice… andando vedendo.
Su Linkedin..
[Come gestisci la tua presenza e cosa cambieresti (e perché)]
Non uso Linkedin.
Credo ci sia ancora un profil-prodigo, che devo cancellare al più presto.
Il motivo è molto semplice: non cerco lavoro.
Ti chiederai perché sto sui social se ho già un lavoro fisso.
La risposta è che ormai di fisso non c’è nulla e che sugli altri social non è quella l’unica finalità (?)
Sarebbe triste iscriversi, per poi dire continuamente di no. O no?
In questo momento su Linkedin proprio non ci sto.
Preferisco resistere, il lavoro è già tanto e il tempo poco.
Rispondo come sopra e aggiungo alla lista un’altra citazione preferita: “andando vedendo”.
Su Slideshare..
[Come gestisci la tua presenza e cosa cambieresti (e perché)]
Non uso Slideshare.
Ma – al contrario di Linkedin – mi attira un sacco.
Credo che sarebbe carino trasformare i miei post in utili slides, soprattutto quelli che parlano di connessione tra arte/pubblicità/parole.
Provvederò.
Su YouTube..
[Come gestisci la tua presenza e cosa cambieresti (e perché)]
Youtube è un mezzo che uso poco.
Seguo qualche pagina che m’interessa, ascolto, guardo, imparo, laiko.
Ma qui la vena creativa non è ancora esplosa.
In ogni caso… stay tuned, che qualcosa in serbo c’è.
Attrezzi del mestiere..
[Di quali strumenti di gestione e analisi non potresti fare a meno?]
Sono una all’antica.
Prima di tutto: carta, penna, vocabolario della lingua italiana (in carta e ossa), vocabolario dei sinonimi e contrari (in carta e ossa), vocabolario d’inglese (in carta e ossa), maxi-quadernone rigorosamente a quadretti, cartellina ad anelloni con fogli bianchi in A3/A4.
PC – Mac o Windows non mi fa alcuna differenza (rabbrrrrrrividiamoooo) – I-Pad, Google (tutto), maxi-stampante Samsung.
Il segreto del tuo successo è..
[Un suggerimento da condividere con chi non è ancora arrivato “in cima”]
Sapere di non averlo.
Ehi Cinzia, hai dimenticato di chiedermi..
[Come sai ho un’età! Se ho dimenticato di chiederti qualcosa di importante, per favore scrivimelo qui sotto ]
Due cose, forse.
1. Cosa vuoi fare da grande?
La blog-star che fa buon brodo.
D’altronde sono padovana e faccio CO-CO-DE, ricordi?
2. Perché gli inputtini si chiamano così? E chi sono?
Il nome “inputtino” deriva dalla contrazione di “Input” + “Puttino”.
Sono i miei angioletti del web, quelli che sostengono Copywriter Input nella sua magnifica avventura quotidiana: commentano, interagiscono, consigliano, scrivono.
Insomma, non sono tutti biondi coi riccioli… ma ispirazione più grande non c’è.
Almeno per me.
Grazie a Roberta per la passione nelle risposte e per le citazioni della nonna che mi fanno impazzire ^_^
3 Comments
Cinzia grazie mille per questa splendida opportunità.
:-*
Grazie a te Roberta: padovana, passionale e poliedrica!
Spero di conoscerti offline al più presto ^_^
Spero anch’io di avere questo piacere Cinzia.
:-*