Chi di noi ammette di avere un punto debole? Pochi fortunati.. e non è solo una questione di orgoglio ma di vera e propria sopravvivenza. Vengo e mi spiego.
Nell’articolo di ieri ti ho raccontato la storia degli otto ragazzi con il windsurf che hanno vinto la loro sfida personale grazie alla loro umiltà, passione determinazione e accettazione dei punti deboli.Concludevo l’articolo scrivendo:
Un punto debole non lo debelli, non lo cancelli, non lo elimini: farà sempre parte di te. Ma.. se lo riconosci, conosci e accetti ti permette di trovare strade alternative che conducono al successo. E di certo saranno strade più facili da percorrere.
Ma riconoscere il tuo punto debole è contro natura: sarebbe quasi come l’ammissione di una colpa che non c’è, un mostrare al mondo una via d’accesso alla strada più immediata e diretta al tuo nucleo vitale, l’autorizzazione a farti del male.. e tu non vuoi soffrire, nessuno lo vuole.
Ecco perché quando le persone a te care cercano di metterti in guardia dai tuoi punti deboli, ti ribelli e ti opponi con tutte le tue forze: la verità fa male, ma è il momento della conoscenza.
Quando però entra in gioco la vera sopravvivenza (fisica, lavorativa, psicologica) riconosci i tuoi limiti, abbassi le difese immunitarie e ti lasci guidare dal profondo bisogno di collaborazione e confronto: è il momento dell’accettazione.
Collaborare non vuol dire cancellare la tua individualità e nemmeno annullare la tua personalità.Collaborare significa completarsi: il mio punto di forza completa il tuo punto debole e viceversa, rendendoci più forti e più capaci.
Collaborare significa condividere storie, sogni, strategie, emozioni, obiettivi, luoghi, spazi, progetti, tentativi, fallimenti e successi.
Collaborare implica il confrontarsi che ci permette di trovare soluzioni alternative ad ogni problema, senza tener conto del nostro punto debole, ma sfruttando al massimo le nostre capacità. Ciò significa che magari per riuscire a fare una rotazione completa di 180° con il tuo windsurf farai più fatica di me perché non ti pieghi come dovresti, ma stai sicuro che io non potrò mai superarti nel cambio di direzione della vela per le mie limitazioni nelle torsioni.
[Tweet “Collaborazione, condivisione e confronto: è giunto il momento che precede il successo.”]
E che sarà un successo te lo assicura il fatto che non è più una gara di sopravvivenza tra me e te, perché facciamo parte della stessa squadra e perseguiamo lo stesso obiettivo: cavalcare le onde e le occasioni della vita.
E tu cosa aspetti??
[Riflessione a margine di un’amabile conversazione con @YourSmartAgency]