Ogni volta che incontri un potenziale cliente, immagina di essere in un ascensore: hai solo 30 secondi per migliorare gli affari. E ce la puoi fare!
Ogni giorno veniamo a contatto con i nostri potenziali clienti, ma se non sappiamo stuzzicare il loro interesse nei primi 30 secondi di conversazione, avremo perso un’occasione d’oro e i nostri affari non miglioreranno mai.
Che lavoro fai? Questa è la domanda che ci può aprire innumerevoli possibilità lavorative oppure annullare anni di studio e sacrifici.
Ci giochiamo tutto in 30 secondi, in cui dobbiamo essere al top delle nostre condizioni e dobbiamo farci trovare preparati all’evento!
Mentre parli da professionista del tuo campo, lo sguardo deve essere diretto al tuo interlocutore, deve essere guizzante, energico e sicuro. Gli occhi sono il primo contatto e se lo manchi verrai etichettato come poco convincente e poco affidabile. Occasione persa.
Sono un avvocato. Sono una parrucchiera. Ho un ristorante.
Sono risposte da 3 secondi che non invitano a nuove interazioni, non danno seguito alla conversazione, non esprimono la tua professionalità e la passione che guida il tuo operato.
Meglio, molto meglio, parlare al cuore del tuo interlocutore, soddisfare le sue sensazioni, emozionare le risposte per essere ricordati come profondi conoscitori della propria professione.
[Tweet “To succeed in business it is necessary to make others see things as you see them.”]
Rompi la monotonia del discorso con domande mirate o con pillole di conoscenza o perle di saggezza, non far scemare l’interesse della conversazione e dai all’interlocutore un’informazione (non ovvia) da poter condividere con altri, accompagnata al tuo nome.
Sii pronto a personalizzare il tuo discorso di presentazione con riferimenti reali (locali o virtuali), dai all’interlocutore la possibilità di chiedere referenze e conversare con altri della tua professionalità. Ti ricordi quanto teniamo al giudizio altrui vero?
Belle parole, vero.. ma la pratica? Quella devi farla tu (come l’hanno fatta in molti prima di te) e se hai uno specchio in casa, hai già tutto l’occorrente.
Posizionati davanti allo specchio e comincia a parlare di te e della tua professionalità: non del tuo lavoro.
Un unico limite: 30 secondi di tempo!
I primi esperimenti saranno niente più che un farfugliare frasi sconnesse senza valore aggiunto. Ma superati i primi 180 secondi di panico, rimarrai estasiato dalla tua forza interiore e dal risultato finale: te lo garantisco.
E ricordati di farmi sapere come vanno le cose 😉
8 Comments
Ciao Cinzia,
proprio ieri ho avuto un colloquio con un cliente e ho cercato di applicare i principi che hai descritto nonostante non avessi ancora letto il tuo post. Che dici, sono sulla buona strada? 😉 Proverò sicuramente l’esercizio davanti allo specchio!
Ciao Laura, sei sulla buona strada si! ^_^ E visto che hai fatto l’esperienza proprio ieri.. dici che nel mio articolo ho dimenticato qualcosa?
Dice bene Francesca: la passione è fondamentale! Se poi è accompagnata da un bel sorriso e tanta determinazione, il gioco è fatto! 🙂
Cara #socialsister,
tu ti stupirai ma … io prima di andare da un cliente mi creo un pubblico “virtuale” 🙂
Prendo i pupazzetti di casa (quelli della mia infanzia) li faccio accomodare sul divano e inizio la presentazione.
Mi chiedo se li sto facendo annoiare, se mi stanno seguendo, se avranno voglia di riascoltarmi. Vero, non replicano e per questo a volte lo faccio con persone reali (marito, amici, parenti) e ogni volta imparo qualcosa di nuovo.
La cosa fondamentale rimane cmq la passione, che deve essere vera, reale e che devi lasciar passare attraverso le vene… ecco quella sì che fa la differenza unita a tutti i tuoi splendidi consigli!
Verità per verità, anche io faccio le prove in casa prima di un colloquio e ho notato che serve anche ad avere la risposta pronta in caso di incontri fortuiti! ^_^
Sul seguire la strada principale della passione non ho alcun dubbio e sul riconoscere e trasmettere la propria professionalità nemmeno.
Perché se noi non ci valorizziamo, non lo faranno di certi gli altri.. quindi mostriamo il nostro talento e il nostro valore senza timori: vedrai come cambierà la nostra vita! <3
Io ho seri problemi a parlare a me stesso davanti lo specchio… ma ti pare che uno debba essere timido con se stesso? 🙂
Però tendo a guardare negli occhi, anche se ogni tanto lo sguardo se ne vola via…
Proverò a mantenere l’attenzione, specialmente se dovrò parlare prima di fare un preventivo 😉
Immagina di twittare con il cliente, guardando la sua immagine.. magari ti viene più semplice ^_^
Vai Daniele: io sono certa che ce la fai!! 😀
Non male! Sembra la ricetta perfetta per un colloquio di lavoro, e in effetti così. Parlare allo specchio è come parlare con sé stessi e parlare a sé stessi dà serenità e sicurezza, fondamentali in un colloquio di lavoro.