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Pensate che McDonald venda un miliardo di hamburger ogni minuto per effetto della recente pubblicità natalizia? Coca Cola ha incrementato le vendite ed è sugli scaffali in tutto il mondo per effetto dell’ultima campagna pubblicitaria? Davvero pensate Nike sia leader del mercato per effetto del sito lanciato il mese scorso?
[tratto da: E’ possibile misurare il ROI? | Skande.com]
Ci penso da tre giorni e non riesco a ricordare il momento in cui la Coca Cola ha invaso il mercato in modo così capillare.
Magari ero presa dallo studio o dalla prima cotta bruciante o ero troppo impegnata a saltare la corda e giocarmi le figurine con i maschietti della classe. Di fatto, è successo e mi sono ritrovata circondata!
Supermercati, visione dei mondiali di calcio, piccole bottegucce locali, autogrill, feste di compleanno, camioncini in giro per la città, televisione e radio: era sempre il momento giusto per una Coca(Cola).
Oggi è anche peggio: ti ritrovi la pubblicità sul web, sui social media che frequenti, nelle email che ricevi.. insomma oggi penso di poter dire che la Coca Cola è davvero ovunque! Perché?
Ed ecco che la mia trasformazione Marzulliana ha inizio: comincio a farmi delle domande, mi do le risposte e il mio monologo diventa un fiume in piena.
Perché è sempre il momento giusto? Perché negli anni ci hanno fatto associare la Coca Cola alla quotidianità. Perché piace a grandi e piccini. Perché non esistono pizza e patatine senza coca cola. Perché stura i lavandini – ehm no, questo uso alternativo lo abbiamo imparato da poco. Perché ci hanno mostrato che chi la beve sorride, sta meglio, è simpatico e fa amicizia.
Perché la troviamo ovunque. Dall’hotel a 5 stelle alla casa vacanze sperduta sui monti del Tirolo, dal ristorante più “in” al bar di periferia: ovunque tu puoi chiedere da bere, puoi chiedere una Coca. Bingo!
La regola del “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” si rivela più che mai vera! Più ti vedo, più ti voglio: così potrebbe tradursi la strategia messa in atto da alcuni Brand per diventare i colossi che conosciamo oggi.
Più spesso un cliente viene a contatto con un Brand, più si sente parte di esso. Più spesso un Brand interagisce con i suoi clienti, più profondi saranno i rapporti. Anche se episodi di breve durata, la frequenza dei rapporti farà sì che la memoria dei clienti dia un nome ed un volto a quel puzzle di esperienze piacevoli che hanno reso migliore la sua vita: che lo fanno sentire speciale!
Non importa chi sei, cosa fai, dove ti trovo e quali canali di comunicazione hai scelto: l’unica cosa importante è che tu mi faccia sentire speciale, anche sui Social!
Un’informazione utile, un regalo inatteso, una email personale di ringraziamento, un prodotto/servizio personalizzato e personalizzabile, una risata di cuore.. il tuo Brand come fa sentire speciali i suoi clienti, reali e potenziali?
3 Comments
Ciao Cinzia, scusami se sono passata: iniziare a trattare le persone come tali è la prima cosa. Poi arriva il cliente, il consumatore, quello che clicca, che condivide e che paga, per capirci. Se parli al cuore delle persone, potresti scoprire un tesoro più grande. Complimenti per il post, ogni tanto mi ispiri 🙂
Grazie Annarita Faggioni per essere passata: è sempre un piacere 🙂
Parlare al cuore delle gente è una dote, ma anche la capacità di ascolto non è da meno.
A far sentire speciale un cliente spesso ci riesce più in fretta e meglio una piccola realtà che non un grande Brand (penso al panificio sotto casa che conosce a menadito i tuoi gusti, si interessa a te e ai tuoi cari, instaura e mantiene un rapporto cordiale e diretto… ogni giorno), ricevendo in cambio la nostra preziosa fedeltà e la nostra pubblicità.
Quello che manca (in questi casi) è la “coccola monetizzabile”, che può permettersi un Brand famoso a livello mondiale. Ma forse la vera colpa è l’incapacità di riuscire a trasmettere il valore delle cose. Tu che ne dici?
Diciamo che il caso Winner Taco parla per tutti in tal senso.