Mamma e figlio creano il loro solido rapporto prendendosi cura l’una dell’altro, crescendo insieme. Potrebbe funzionare anche tra brand e consumatore? Si, senza dubbio ed ecco i perché!
Mamma mi prendi in braccio?
Tanti possono essere i motivi per cui un bambino chiede l’aiuto della mamma.
Magari si è stati a passeggio a lungo e il bambino si è stancato (provate voi a camminare in ginocchio per lo stesso tragitto e vediamo se non vi stancate).
O forse per motivi vari, il bambino ha bisogno di conforto, di contatto fisico, di sicurezza (ognuno di noi ne ha bisogno, ogni giorno, ma con l’età disimpariamo ad ascoltarci e ci livelliamo alla società che ci circonda).
O ancora il dialogare insieme di qualcosa, non considerando la diversità di visibilità delle cose (per questo un bambino intelligente e curioso ci chiede di permettergli di vedere le cose dalla nostra prospettiva).
Ma una mamma attenta alle esigenze, ai bisogni e allo sviluppo del suo bambino, raramente sentirà porsi la domanda.
Durante una lunga passeggiata, la mamma farà riposare ciclicamente il bambino: non sarà il massimo per la schiena, ma di certo ne uscirà rafforzato il rapporto. Il bambino saprà esattamente che la mamma riesce a mettersi nei suoi panni.
Con un solo sguardo, la mamma sarà in grado di capire che il bambino ha bisogno di sentirsi rassicurato. Il bambino saprà per certo che la mamma lo comprende.
Durante un dialogo, guardare insieme nella stessa direzione dalla medesima prospettiva aiuta le parti a comprendere appieno cose del tutto nuove l’una dell’altro.
Dove voglio andare a parare con questo mini trattato sul rapporto ideale tra mamma e figlio? Te lo spiego subito.
Il (personal) brand è come una mamma: sempre attenta alle esigenze e ai bisogni dei consumatori e al lavoro per la costruzione di un rapporto di fiducia e di comprensione.
Il consumatore è come un bambino: ha bisogno di coccole, di sicurezza, di dialogo per comprendere che come la mamma c’è solo la mamma.
[Tweet “Come la mamma c’è solo la mamma. Per questo un Brand ti capisce!”]
Il cammino da percorrere sulla strada della fiducia è assai lungo e deve essere compiuto insieme, a fianco: non lasciare che i tuoi consumatori ti perdano di vista.
Sii sempre presente e nei momenti del bisogno non abbandonarli (il metodo “piangi per diventare uomo” è fuori moda e non ha migliorato la razza).
Non stancarti mai di mostrare la realtà dal tuo punto di vista e impegnati per guardarla dalla prospettiva dei tuoi consumatori. Ascolta le loro richieste.
Solo così il rapporto con i tuoi consumatori sarà solido, sicuro e duraturo come solo un rapporto d’amore tra mamma e figlio può essere.
3 Comments
Che tenerezza! *_* Paragone che solo una madre poteva pensare… ho indovinato? 😉
Condivido tutto, ma penso anche all’altro lato della medaglia: il bambino ogni tanto fa inutili capricci e va rimproverato per il suo bene. Come farglielo capire?
Verissimo: ho due figli! ^_^
E quando un bambino fa i capricci, non va rimproverato: va affrontato con fermezza e chiarezza.. e un pochino di psicologia.
Faccio un esempio che mi spiego meglio: se il bimbo vuole camminare scalzo quando proprio non si può è inutile dirgli che se non mette le calze si raffredda (che gliene frega a lui?!?!), meglio dirgli che è pericoloso, che può tagliarsi il piedino e provare molto dolore.
Di solito funziona.. poi ogni bambino ha le sue personali priorità: sta alla mamma comprendere su cosa fare leva. Ho reso l’idea? ^_^