Grazie: la parola magica per fidelizzare il cliente

Grazie: la parola magica per fidelizzare il cliente

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Fidelizzare il cliente è molto più facile che acquisirne di nuovi. E questo ormai lo sanno anche i bambini. Ti svelo l’unica parola che può farti raggiungere l’obiettivo oggi stesso!

Quante volte ti è stato chiesto di compilare moduli (online e offline) con i tuoi dati con la scusa di iscriverti alla Newsletter, di diventare possessore dell’ennesima carta fedeltà, di scaricare un pdf gratuito o di fruire di uno sconto?

Immagino tante volte.

E quante volte hai ricevuto un messaggio, una lettera, un sms di ringraziamento per aver effettuato un acquisto o aver preso parte ad un evento o aver invitato un amico?

Immagino poche, pochissime… poco più di zero!

Eppure basterebbe così poco, giusto un minimo di organizzazione e l’investimento iniziale diventerebbe un successo garantito (anche in termini di acquisti e vendite).

Il discorso di base (già più volte trattato) è sempre lo stesso: a tutti fa piacere sentirsi importanti e un messaggio di ringraziamento (da parte del nostro negoziante di fiducia o del sito di ecommerce su cui abbiamo acquistato quel fantastico paio di scarpe ad un prezzo da affare) ci mostra un interesse: ci fa sentire persone e non numeri! E…

[tweetthis remove_twitter_handles=”true” remove_hidden_hashtags=”true”]A chi mi fa sentire importante, io do importanza.[/tweetthis]

Per la mia esperienza personale, questa pratica in Italia è ancora lontana dalla mentalità aziendale (a tutti i livelli). In America, invece, è una pratica sfruttata anche da chi cerca lavoro: a volte una lettera di ringraziamento all’attenzione del manager di turno con cui si è tenuto un colloquio di lavoro, ha fruttato un bel contratto.

D’altra parte non bisogna mica scrivere una lettera d’amore in sanscrito antico! Bastano due righe: “Grazie per averci scelto”, “Grazie per la fiducia”, “Grazie per aver preferito i nostri prodotti” o qualunque altra frase simile (lo ammetto oggi non sono al top della creatività con le parole!).

Lo strumento più immediato e veloce (ed economico) da utilizzare è senza dubbio l’email: non costa nulla, si può personalizzare graficamente rendendo più piacevole ed armonioso il messaggio, giunge a destinazione in men che non si dica (e mal che vada verrà visualizzata nell’arco di ventiquattro ore).

In alternativa si potrebbe pensare ai messaggi privati sui social network o agli sms: poco attraenti i primi, costosi i secondi.

Certo è che se vuoi fare una gran bella figura dovresti scegliere la cara vecchia lettera cartacea con francobollo, carta intestata, scritta a mano e magari con un gadget o coupon per invogliare al prossimo acquisto.

Pensa da cliente: non ti piacerebbe ricevere questo tipo di attenzione da parte di uno dei tuoi Brand preferiti?

Pensa da Brand: non ti sembra giusto ringraziare chi ti ha scelto per i suoi acquisti o chi ti conferma la sua fiducia nel tempo?

Ovviamente in un negozio reale questa fase è in parte espletata dal personale che si prende cura dei clienti, ma questo piccolo accorgimento, questa immediata dimostrazione di attenzione che stupisce il cliente direttamente in casa sua, può davvero fare la differenza tra te e i tuoi competitor.

 

Tu che ne dici: ti sembra sensata e valida come ipotesi? Il tuo Brand usa le lettere di ringraziamento? Da cliente ti farebbero sentire importante tanto da fidelizzarti di più?

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Cinzia Di Martino
Cinzia Di Martino
Mi definiscono (e mi definisco) una persona positiva, propositiva, decisa e ottimista (e anche chiacchierona). Sono laureata in informatica, ma ho una passione spropositata per blog, social media, marketing e web design.

8 Comments

  1. Alessandro Pozzetti ha detto:

    Ciao Cinzia!
    La prima regola è sempre la stessa: dai al cliente tutti i benefici che vorresti ricevere tu.
    E’ un pò il tema che ho trattato nel mio ultimo post 😉

    Detto questo, le cose più banali sono sempre le più apprezzate in questo società di trasgressivi, proprio come un “grazie” od un semplice “ciao”…

    • Cinzia Di Martino ha detto:

      @alessandropozzetti:disqus ho letto il tuo articolo 🙂 e sono convinta che la visione “fai agli altri ciò che vuoi facciano a te” sia sempre validissima!

      Più che banale e ovvia, direi che la semplicità spiazzante di un grazie, per favore, ciao è legata ad un concetto di educazione e rispetto che stiamo perdendo sempre più nella nostra società: ed è una cosa che mi terrorizza!

  2. gloria vanni ha detto:

    Grazie, Cinzia, mi sei mancata. Leggerti è un piacere quotidiano. Quindi inizio a commentare con un: Grazie!
    Io amo dire grazie. Come persona, come brand, come cliente, come tutto.
    E non solo perché sono stata cresciuta a pane ed educazione, forse il contrario 🙂

    Credo che sia una delle azioni più semplici e belle da fare. Oggi dovrebbe essere una pratica in uso ovunque, tra aziende e persone. E poi è vero abbiamo un sacco di strumenti per dire grazie tra social & Co. Quindi… Grazie!

    • Cinzia Di Martino ha detto:

      Grazie a te @gloriavanni:disqus visto che i tuoi messaggi mi hanno spronata a dare il doppio oggi 😉
      Il semplice “Grazie” è una forma di comunicazione #LessIsSexy: meno fronzoli, meno parole pompose, più semplicità, più sincerità. E allora usiamolo, dico io 😉

  3. Francesco Magnani ha detto:

    Ciao Cinzia, hai affrontato un tema importante.

    Una parola semplice dal grande potere e che costa poco dirla. Purtroppo, a volte, ho come la sensazione che le persone si vergognino ed altre volte lo si dà per scontato.

    A presto, grazie! 😉

  4. Una riflessione molto giusta, Cinzia,
    in effetti un’accortezza apparentemente semplice come ricordarsi di ringraziare il cliente dopo avere fatto l’acquisto può significare guadagnare la sua fedeltà, mentre tutte le altre compagnie si fanno vive principalmente quando devono suggerirti nuove promozioni.
    In campo social network, per restare in tema, mi piace per esempio la possibilità di personalizzare Twitter per rispondere con un messaggio di ringraziamento quando diventi un follower, la trovo assai cortese.

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