Ogni mattina, appena mi sveglio, una domanda mi frulla per la testa: e oggi cosa mi invento?
Penso sia la domanda che accomuna tutti i community manager sulla faccia della Terra (e sono davvero tanti). Il problema principale di chi gestisce i social media è quello di mantenere (almeno) o incrementare (magari!) le interazioni con gli utenti, giorno dopo giorno.
Negli ultimi giorni, mi è capitato di leggere diversi articoli sull’argomento e, a quanto dicono gli esperti, non sembrerebbe così complicato raggiungere l’obiettivo (ovvero incrementare i mi piace, le condivisioni e i commenti sui social).
Tempo fa avevo scritto un articolo (con annessa infografica) sui piccoli trucchi per incrementare le interazioni su Facebook e devo dire che, mettendo in pratica alcuni dei suggerimenti (uso delle emoticon), i risultati non si sono fatti attendere.
Poi è stata la volta dei suggerimenti per incrementare le interazioni su Twitter: non ho ancora avuto il tempo di mettere in pratica i consigli, ma penso proprio che anche in questo caso i risultati non tarderanno ad arrivare (grazie anche ai preziosi insegnamenti di Nicola Carmignani).
La verità per chi lavora a contatto coi social media è che:
Your #1 goal on Social Media is to get people to take action [clicktotweet],
ovvero se non riesci a far interagire gli utenti con il tuo (personal) brand, stai solo perdendo tempo. E qual’è la soluzione al problema secondo i massimi esperti del sistema? No, non c’è bisogno di pozioni e formule magiche. E non pensare nemmeno a giornate di 72 ore. Né tanto meno devi giocarti la salute esagerando con bacco e tabacco (Venere in questo caso è solo di intralcio!).
La risposta alla mia (nostra?!) domanda è semplicemente: chiedi e ti sarà dato! Dan Zarrella (Hubspot) ha portato avanti uno studio sull’argomento e ne ha condiviso i risultati nell’infografica qui sotto [e l’articolo continua sotto l’immagine 😉 ] :
Insomma a leggere gli esperti, bisogna indicare agli utenti la via da percorrere. Chiamala timidezza, chiamala mancanza di tempo, chiamala pigrizia, chiamala come vuoi, ma pochi sono gli utenti che cliccano, commentano e condividono se non richiesto in modo semplice e diretto (limitando così il tuo successo e stressando la tua esistenza).
Da domattina quindi niente più domande esistenziali: assicurati solo di inserire nei tuoi post l’esplicita richiesta di ciò che desideri (“Clicca su mi piace”, “Condividilo con gli amici”, “Commenta qui sotto”).. e poi ricordati di farmi sapere se funziona davvero!
8 Comments
Una richiesta del tipo: “ti è piaciuto l’articolo? Dimmelo con un click!”…Comunque pensavo che le emoticon era meglio non utilizzarle, a meno che non si avesse un blog personale. Proverò 🙂
Anche io lo pensavo Roberto e invece mi sono ricreduta sull’influenza delle emoticon!
In base a quanto studiato, analizzato, detto e scritto da Zarrella, la richiesta che ipotizzi nel tuo commento è troppo vaga. Vai dritto al punto! Indica la via da percorrere: dì ai tuoi fan/follower/lettori ciò che vuoi che facciano e motivali a farlo 😉
ps. Ovviamente tienimi informata dei risultati ^_^
Sarà fatto 😀
E’ vero! L’invito esplicito agli utenti li aiuta ad agire.
Così come la domanda rivolta direttamente a loro nei post: chiedere cosa ne pensano, chiedere se una foto piace, chiedere se hanno mai provato una ricetta o se hanno visto un film… sono solo esempi ma l’invito a interagire aiuta notevolmente la crescita delle interazioni!
Grazie, bell’articolo! 🙂
Grazie a te per averlo letto e commentato (anche su twitter) ^_^
E mi raccomando: se dovessi scoprire la formula magica per incrementare tutto a livello esponenziale.. rendici partecipi! 😉
Non mancherò 😀
Ciao Cinzia, ottimo post ed ottimi spunti.
Mi hai “pungolato” una risposta su twitter e ho pensato di approfondire qui il mio punto di vista. La richiesta di interazione è lecita, consigliabile e “cosa buona giusta”, se gestita con attenzione. Serve equilibrio. Temo che cadere nell’eccesso di richiesta di interazione sia terribilmente facile e troppe richieste (e troppo articolate) possono diventare pressione. Nessuno va su fb per sentirsi sotto pressione. Non solo. Troppe richieste possono anche trasformarsi in percezione di “sfruttamento” da parte dell’utente: vogliono qualcosa da me, mi usano.
Un equilibrato uso della chiamata all’interazione invece è percepita come interesse alla reazioni dell’utente, gioco, svago, partecipazione.
Poi per me la pagina fb ha un senso quando è comunità vera, non pura vetrina ma questo è un altro argomento.
Grazie ancora per il post, comunque utilissimo.
Ciao Katia, che piacere ritrovarti qui!
Io condivido in pieno la tua idea.
Tengo in considerazione il fatto che lo studio riguarda più di un milione di post delle più importanti e influenti 10.000 fan page facebook.
Mi viene da sottolineare che la modalità di interazione degli italiani sui social è “indietro” di qualche anno (e non so se mai arriveremo ad essere “social” nell’accezione comune degli altri paesi).
I risultati di questi studi sono da tenere in considerazione, ma secondo me è sempre necessario “localizzare”, confrontarci con la nostra realtà e modellare l’applicazione delle nuove teorie alle nostre esperienze e convinzioni quotidiane.
Insomma tentar non nuoce, ma sempre e solo nel rispetto del pubblico e con l’intento di creare una comunità reale, virtuale solo nell’apparenza. ^_^