Le regole di comunicazione efficace sono semplici e si basano sul dialogo. Nei social media invece succede di tutto un po’. Ma migliorare si può, anzi si deve!
I social media, da un lato ci hanno permesso di raggiungere obiettivi inarrivabili (fino a poco tempo fa), ma dall’altro hanno alterato i nostri modelli di comunicazione: in peggio!
E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Basta dare uno sguardo ai post o ai tweet pubblicati dai Brand per capire di cosa sto parlando.
Se i presunti “dialoghi” sui social si spostassero nel mondo reale, tu come ti sentiresti? Pensi davvero che le relazioni potrebbero durare più di 90 secondi?
Ho l’impressione che le regole di base per una comunicazione efficace (oltre che spesso le regole di buona educazione) siano scomparse ormai quasi del tutto. E forse è giunto il momento di darsi una regolata.
[Tweet “Effective communication is 20% of what you know and 80% how you feel about it.”]
1) Se pubblichi una foto su Facebook, non condividere il link su Twitter: è una mancanza di rispetto nei confronti dei tuoi follower. Spendi un minuto in più e pubblica un tweet dedicato: sarà sempre un contenuto duplicato, ma comunque sia personalizzato (e quindi apprezzato da chi ti segue su più fronti). Se non hai tempo di gestire più social network, semplicemente non farlo.
2) Non essere snob! Non giudicare i fan/follower/accerchiatori dal loro Klout, né dalla loro bellezza estetica. Punta piuttosto su conversazioni sincere, sorprendi e sorprenditi!
3) Smettila di pubblicare solo ed esclusivamente link al tuo blog: chi parla sempre e solo di se non è una persona simpatica e piena di amici, anzi.. e tu non vuoi fare questa fine, giusto?
4) Usa le condivisioni non per imbrodarti, ma per i contenuti di terze parti e : a chi interessa se Tizio, Caio e Sempronio si complimentano con te per il contenuto del tuo ultimo articolo? Te lo dico io: solo a te! Limitati a ringraziare per i complimenti e per creare nuove conversazioni: ti risparmierai non poche antipatie da parte di chi ti segue.
5) Usa programmi come Hootsuite e Buffer per diluire le tue pubblicazioni nell’arco delle ventiquattro ore: mezz’ora di pubblicazioni e condivisioni non stop sono davvero poco simpatiche da vedere e da sopportare. In più per le restanti ventitré ore e mezza.. chi ti pensa??
6) Non chiedere Like, condivisioni e Retweet (lo so: le statistiche dicono il contrario – ma ricordati che sono calcolate sul pubblico americano!): una volta ogni tanto si può, ma sempre può diventare un vero gioco al massacro.. e chi ne esce vincitore non sei tu! Che ne diresti piuttosto di creare contenuti più utili e piacevoli? Vedrai che Like, condivisioni e retweet fioccheranno giù dal cielo in abbondanza!
A scanso di equivoci, il modo corretto di comunicare in modo efficace prevede tre semplici azioni: ascoltare, essere interessato, essere interessante. E così funziona sia nella vita reale che virtuale, per tutti!
Io ogni tanto cado nella trappola numero 3 e non sopporto di vedere verificarsi la 1 e la 6. A te è capitato di cadere in una delle malefiche trappole? E qual è quella che non sopporti? Dichiaro aperta la seduta.. nei commenti! 😉
6 Comments
Ciao Cinzia,
sono d’accordo con te sul fatto che alcuni utilizzano i social in modo errato. Anche io a volte cado nella trappola e in particolare la 1 e la 5.
– La 1 perché ho fatto in modo che ogni volta che carico una foto su facebook (e non spesso, max una volta al giorno) questa venga automaticamente condivisa anche su twitter. Cerco sempre di mettere un titolo alla foto, almeno non è un semplice link.
– Il 5 perché a volte il tempo e poco e mi faccio prendere dall'”ansia” di ricambiare il blogger autore dell’articolo.
Per il resto cerco di dedicarmi molto alla comunicazione con i follower ed ultimamente ho fatto qualche esperimento di crossblogging con altri blogger, è stata un’esperienza davvero formativa che ripeterò.
A presto! 😉
@winner81:disqus con i ritmi quotidiani che abbiamo, può capitare di fare qualche sbaglio (e d’altra parte, sbagliare è umano). L’importante è comprendere l’errore e cercare di non commetterlo più 😉
Per quanto riguarda i tuoi esperimenti di crossblogging sono certa che siano formativi e che diano ottimi risultati, quindi continua così 😉
Sul discorso del chiedere condivisioni c’è sempre grande confusione. Le statistiche Made in USA dicono sempre il contrario, hai fatto caso? Secondo me è una questione di abitudine all’advertising: ci sono culture più abituate alla pubblicità, al linguaggio promozionale. Noi siamo un po’… come dire… puristi!
Già, le statistiche dicono sempre il contrario di quanto verifichiamo fattibile in Italia.. Deve essere un problema di abitudine come dici tu: non vedo altra motivazione valida! ^_^
Azzarola! il punto 1 mi riguarda..dovrò fare più attenzione..
Statistiche Made in USA e Made in Italy non sono confrontabili secondo me. Siamo troppo indietro. Penso che dobbiamo essere medici di noi stessi.
Oh si decisamente! ^_^ Grazie a te 😀